Cosa succede alle monete della Fontana di Trevi?

Comune di Roma e Caritas hanno un accordo sulle monete della Fontana di Trevi. Così oltre un milione di euro va in beneficenza

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Di spalle alla fontana per il lancio di una moneta. Si tratta di un’immagine comune alla Fontana di Trevi, un luogo iconico di Roma non solo per la bellezza del complesso statuario, ma anche per il romanticismo della gestualità del lancio della moneta. Ma cosa succede a queste? Sono migliaia i turisti che ogni giorno lanciano una moneta, centesimi o pezzi più grandi, nelle acque poco profonde della fontana, ma non tutti sanno che queste vanno in sostegno delle persone bisognose.

Da anni infatti esiste un accordo tra Campidoglio e Caritas per l’utilizzo del denaro raccolto nella Fontana di Trevi per opere di beneficenza. L’ammontare delle donazioni non è da poco, anzi. La media è di tremila euro al giorno, compresa la conversione in euro di dollari, rubli e yen (le monete più comuni presenti nella fontana). Il totale è di oltre 1 milione di euro all’anno. Una donazione di grande valore che viene utilizzata per diversi progetti, tra cui un banco alimentare, una mensa per i più bisognosi e altri progetti di welfare.

Il percorso delle monete della Fontana di Trevi: il lancio del desiderio

Ogni anno la Capitale d’Italia è visitata da oltre 21 milioni di turisti. Un numero impressionante di persone ha da sempre il sogno di lanciare una moneta nella Fontana di Trevi e una volta raggiunta Roma lo realizza. È così che solo nel 2022 la Caritas ha potuto finanziare progetti di aiuto e sostegno con 1,4 milioni di euro provenienti dal monumento.

A permettere l’operazione è stato il Comune di Roma, che insieme alla Caritas diocesana della Capitale ha firmato un accordo che prevede, in poche parole, di raccogliere tutti i soldi e di utilizzarli in opere di beneficenza. L’8 dicembre 2023 è stato approvato il rinnovo di tre anni per la raccolta delle monete lanciate come rito propiziatorio. Il rinnovo ha confermato l’utilizzo da parte di Caritas per l’accoglienza, l’inclusione e la salute delle fasce più svantaggiate. Esistono diversi progetti simili in Italia, come il progetto Antispreco a Milano.

Il percorso delle monete della Fontana di Trevi: i progetti finanziati

Nel concreto, dove finiscono le monete della Fontana di Trevi? L’estrazione delle monete non avviene tutti i giorni, ma quando viene effettuata sono in molti a fermarsi per osservarla. Questa operazione avviene con lunghe scope e manichette aspiranti. Le monete vengono raccolte da ACEA, fornitore di energia elettrica e gas che gestisce anche l’illuminazione artistica, e consegnate alla Caritas, che le asciuga, le smista e le conta.

Un aspetto poco noto è che dalla fontana emergono non solo monete, ma anche gioielli, medaglie religiose, cordoni ombelicali e gioielli. Questi vengono raccolti per un passaggio successivo di smistamento. Enrico Chiolini, volontario, aiuta nelle operazioni per asciugare le monete e rimuovere le impurità. Ha raccontato di aver trovatodi tutto, braccialetti, perline, e quindi stendendole sui tavoli si fa anche una prima scrematura. Una volta abbiamo trovato addirittura un vibratore”.

Separati gli oggetti, le monete permettono direttamente la sopravvivenza di un supermercato della Caritas. Si tratta dell’Emporio dove chi ha bisogno può acquistare con dei gettoni. Qui è possibile prendere pasta, cioccolato, formaggi e molto altro, tra cibo donato dall’Europa e pezzi di marca.