Boeing in fuga dall’Ucraina con radar spenti: ha sorvolato l’Italia

Un Boeing 777-300 ha volato con i radar spenti dall'Ucraina alla Francia senza farsi intercettare: è il quinto velivolo che lascia il Paese

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Un Boeing 777-300 è decollato dall’Ucraina, dove lo spazio aereo è chiuso dallo scorso 24 febbraio 2022 a causa dello scoppio della guerra, e ha raggiunto il confine tra Francia e Spagna. Il velivolo, partito dall’aeroporto di Boryspil, uno degli scali di riferimento della capitale Kiev, si è alzato in cielo ed è riuscito a superare indenne i confini del Paese senza essere intercettato dall’esercito russo o quello ucraino, che potevano abbatterlo, grazie alla mancata segnalazione nei radar “nemici”.

Il volo, infatti, come è stato appurato in un secondo momento, ha sorvolato l’Ucraina con i radar spenti e poi è passato tra i cieli di diversi Paesi prima di atterrare sano e salvo allo scalo di Tarbes-Lourdes-Pirenei, in Francia.

Dall’Ucraina alla Francia con i radar spenti

Protagonista di questo incredibile viaggio, che poteva di certo avere un finale ben peggiore, è stato il Boeing 777-300 immatricolato Ur-Azr di proprietà di AerCap, la principale società al mondo di noleggio dei velivoli, ma usato dal vettore ucraino Skyline Express (anche se con la livrea di Azur Air). Il velivolo, che era rimasto bloccato in Ucraina dall’inizio della guerra, è infatti riuscito a sorvolare il Paese in modo da non farsi intercettare e ha attraversato mezza Europa — compreso il Nord Italia — per atterrare al confine tra Francia e Spagna.

Il viaggio, si apprende, è avvenuto il 19 dicembre e si tratta del primo decollo dopo diversi mesi da quando lo spazio aereo è stato chiuso ai velivoli civili per motivi di sicurezza. E l’aereo, miracolosamente, è riuscito a restare intatto nonostante i bombardamenti e gli scontri armati.

A rendere possibile il viaggio è stata la decisione di viaggiare con i radar spenti, con i piloti che hanno dovuto volare in modalità “Vfr”, seguendo le regole del volo a vista. E, va sottolineato, soprattutto senza passeggeri e merci. L’aereo è quindi decollato dall’aeroporto di Boryspil, uno degli scali di riferimento della capitale Kiev, attorno alle 9 locali, le 8 ora italiana, con i transponder spenti per evitare di diventare bersaglio.

Il viaggio per l’Europa e l’atterraggio

Il Boeing 777-300, fanno sapere da Eurocontrol, ha viaggiato anche a bassissima quota, attorno ai 3.700 metri e soltanto alle 10.21 (locali), le 9.21 in Italia, i sistemi sono stati riaccesi non appena varcato il confine con la Romania. A quel punto il Boeing ha viaggiato a 740 chilometri orari e poi è salito di quota.

Attorno alle 10.30, come confermato anche dall’Enav, il velivolo è entrato in Italia dalla Slovenia, con i piloti che si sono messi in contatto prima con il Centro di controllo d’area di Padova che gestisce il Nord-Est, poi quello di Milano che si occupa del Nord-Ovest.

Lasciato lo spazio aereo italiano alle 11.06 il velivolo ucraino è atterrato in tutta sicurezza alle 11.55 allo scalo di Tarbes-Lourdes-Pirenei, in Francia, dove si trova uno dei principali parcheggi dei velivoli.

E con questo viaggio portato a termine il 777-300 è il quinto velivolo commerciale evacuato dall’Ucraina dall’inizio della guerra. Il primo è stato un Atr-72 del vettore Windrose che ha lasciato Leopoli nell’aprile 2022. Poi è toccato a un Airbus A320 della low cost ungherese Wizz Air nel settembre 2022. Quindi a un Boeing 737 di Sky Up nell’aprile 2023 e un Airbus A330 di SmartLynx nel giugno successivo.