Boeing crisi senza fine, 58 miliardi di debito e rating a rischio “spazzatura”

Continua la crisi del colosso dell'areonautica Boeing: l'origine della crisi, i tanti problemi dell'aereo 737 Max

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Non si ferma la crisi del gigante del settore aeronautico Boeing. Gli analisti attendono per martedì i risultati sugli ordini riguardo al principale segmento produttivo della società, quello degli aerei commerciali, e si aspettano un calo. Questo potrebbe peggiorare la situazione debitoria dell’azienda, già critica e pesata da 58 miliardi di dollari dovuti ai creditori. Le agenzie di rating potrebbero declassarne il livello sotto il “junk”.

La crisi di Boeing, cominciata a gennaio a causa dell’incidente che fece perdere il portellone della cabina passeggeri a uno dei suoi aerei, è legata a una serie di problemi avuti dal suo prodotto principale, il 737 Max.

La crisi del debito di Boeing e il rischio “spazzatura”

Martedì 11 giugno è attesa la comunicazione dei risultati degli ordini del mese di maggio di Boeing, una delle due principali aziende che producono aerei commerciali al mondo, l’altra è la francese Airbus. Gli analisti si attendono risultati negativi, causati dalla crisi che ha colpito l’azienda dopo l’incidente di gennaio, nel quale il portellone di uno dei suoi modelli di punta si è staccato in volo, senza causare fortunatamente alcuna vittima.

Questo dato potrebbe però avviare una spirale discendente da cui Boeing farebbe fatica a riprendersi. Gli ordini infatti non determineranno soltanto il fatturato mensile della società, ma anche l’atteggiamento delle agenzie di rating nei confronti del suo debito. L’azienda americana è già gravata da quasi 58 miliardi di dollari che deve ai creditori e senza un costante flusso di denaro in entrata dato principalmente dalle sue attività commerciali, potrebbero aumentare le difficoltà di ripagare i creditori.

La conseguenza sarebbe un abbassamento del rating, in voto che le agenzie specializzate danno alla situazione debitoria di un’azienda. Il problema di Boeing è che al momento questo voto è BBB-, a un passo da quello che in gergo è definito rating junk, spazzatura. Un declassamento a questo livello comporterebbe un’ulteriore difficoltà nel chiedere soldi in prestito da parte dell’azienda. Ne conseguirebbero minori investimenti, minori possibilità di crescita e un circolo vizioso difficile da spezzare.

L’origine della crisi: i problemi del 737 Max

Il problema principale di Boeing è il suo prodotto commerciale di punta, il 737 Max. Si tratta di uno degli aerei più utilizzati dalle compagnie che operano voli tradizionali e, fino a pochi mesi fa, considerato il più desiderabile sul mercato. A gennaio però, durante un volo operato dalla compagnia Alaska Airlines negli Usa, il portellone di un 737 Max si è staccato causando il rientro immediato in aeroporto.

Nonostante non ci siano state conseguenze per i passeggeri, l’episodio ha spinto diverse agenzie che regolano il trasporto aereo nel mondo a mettere sotto osservazione gli standard di qualità di Boeing  con attente indagini. Questo, oltre a intaccare la reputazione dell’azienda, ha rallentato la produzione di 737 Max e, di conseguenza, fatto crollare il fatturato dell’azienda. Nel primo trimestre del 2024 le entrate della società americana si sono attestate attorno ai 16 miliardi di dollari, il 7,5% in meno di quelle dell’anno precedente. Ad approfittarne è stata la principale concorrente, l’europea Airbus, ma anche Comac, una realtà cinese che spera di spezzare il duopolio nel mondo degli aerei commerciali.