Serie A e non solo, il calcio cambia faccia nel 2025: nuove date e regole

Sono tante le modifiche in programma nel mondo del calcio. Il 2025 non è così distante e promette venti di rivoluzione

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il mondo del calcio è in costante evoluzione ma quanto accadrà nel 2025 non ha precedenti. Una lunga sfilza di modifiche a quello che viene considerato il “gioco più bello al mondo”. Uno sguardo alla serie A, certo, ma non soltanto.

Il processo di trasformazione è generalizzato e di seguito riportiamo tutto ciò che subirà una netta trasformazione o, in alcuni casi, si avvierà verso una rivoluzione attraverso iniziali esperimenti.

Coppa d’Africa d’estate

In Europa la Coppa d’Africa viene costantemente criticata. Ogni due anni si disputa questo torneo che priva i club di serie A, Premier League, Liga, Bundes, e non solo, di numerosi talenti. Un mese circa d’assenza, rischio infortuni molto elevato e necessario recupero al ritorno, considerando lo stress fisico e mentale.

Le proprietà non hanno alcuna voce in capitolo, il che genera non pochi attriti, considerando gli investimenti sul cartellino del singolo professionista. Un grave infortunio a gennaio potrebbe compromettere la stagione in essere con il club, in campionato e in Coppa. Al tempo stesso potrebbe modificare le strategie di mercato, qualora il suddetto calciatore fosse destinato a lasciare la società. Ad esempio il prezzo del suo cartellino potrebbe subire un drastico calo.

Considerando tutto ciò, avrà di certo un enorme impatto la decisione di disputare in estate la Coppa d’Africa 2025. Non si tratta del primo esperimento, considerando quanto avvenuto nel 2019 in Egitto. Si ha però l’assoluta necessità di provvedere a degli interventi che tengano conto della salute dei giocatori. In piena estate, infatti, sono previste temperature vicine ai 40°C. Il primo tentativo portò a un infarto accusato dal calciatore Samuel Kalu prima dell’inizio del torneo. Di fatto una scelta in favore dei club europei, che non dovranno più perdere i propri talenti a un passo dagli ottavi di Champions League.

Il primo Mondiale per club

Parlare di Coppa d’Africa e rischio infortuni è però ipocrita da parte del mondo europeo. Ciò perché al tempo stesso si è deciso di complicare ulteriormente il calendario per le squadre, aggiungendo la prima edizione del Mondiale per club.

Siamo sempre più vicini a un calcio perennemente in corso, con minime pause tra un torneo e l’altro. Ben 32 società vi prenderanno parte nel 2025, disputando numerosi match negli Stati Uniti. Un modo per fare le prove generali per i Mondiali del 2026 e, al tempo stesso, lavorare sempre più alla diffusione culturale di questo sport negli USA.

Il tutto avrà inizio subito dopo la conclusione dei principali campionati. Nuovamente in campo tra giugno e luglio, per poi concedersi una mini vacanza (sottolineando il mini) e ripartire con la preparazione atletica (ben affaticati) d’agosto.

Qual è la differenza rispetto alla Coppa d’Africa? Le società verranno ben compensate. Saranno però oggettivamente a rischio numerose carriere, considerando il periodo dell’anno e il calendario iper concentrato della manifestazione.

Una vera trasformazione alle porte, dunque, per un 2025 davvero senza precedenti. Si prevedono inoltre delle trattative molto particolari in fase di rinnovo di contratto. Alcuni club potrebbero infatti ritrovarsi senza un dato calciatore a metà Mondiale per club. Generalmente, infatti, gli accordi scadono al 30 giugno, ovvero 15 giorni dopo il fischio d’inizio di questo grande evento.

Espulsioni a tempo

Da anni si fa un gran parlare della necessità di guardare agli altri sport per migliorare il calcio. Pensiamo all’introduzione del VAR, ad esempio. Al netto delle polemiche ancora esistenti (qualcuno credeva realmente che lo sport più amato, la critica, potesse sparire), molti errori crassi vengono evitati, anche se non tutto ciò che l’occhio virtuale dovrebbe vedere, viene sanzionato.

Il numero dei cambi è aumentato, al fine di garantire un minore stress fisico. Si è pensato anche alle pause per il raffreddamento, imposte da regolamento. In un prossimo futuro, invece, si potrebbe fare realmente qualcosa per tutelare il tempo effettivo di gioco.

Nel frattempo, però, a subire una trasformazione epocale saranno le espulsioni. Il cartellino rosso non sarà più una condanna per il singolo e la sua squadra. Nel 2025 si sperimenterà l’espulsione a tempo. Da anni sono state introdotte nel calcio giovanile e amatoriale inglese e gallese. Non sorprende, dunque, che proprio nel Regno Unito si stia per fare un passo in avanti ulteriore.

L’introduzione nel calcio professionistico ci sarà in FA Cup, con ogni probabilità. Parola del The Times, che spiega come la Football Association ci stia seriamente pensando. Si attende con ansia marzo, quando ci sarà la riunione annuale dell’IFAB. Ciò non vuol dire che il rosso sparirà del tutto. Si applicherà però un metro più gentile per i falli tattici, non violenti, e le proteste plateali.

Un avversario che s’invola, solo, verso l’area di rigore rappresenta una preda ghiotta per un difensore esperto. Questi saprà dunque aggrapparsi alla maglia quel tanto da rendere vano il suo sforzo. In questo caso (qualcuno ha detto Chiellini su Saka nella finale di Euro 2020?), e non in situazioni di falli in scivolata o, in generale, duri colpi, si opterà per 10 minuti massimi fuori dal campo. Da capire se saranno 10 minuti totali o di gioco.

Nuovo sponsor serie A

Rispetto a quanto detto fino a ora, questo è un cambiamento decisamente minore. La serie A ha scelto di cambiare il proprio “title sponsor”. Dopo ben 25 anni trascorsi al fianco di Tim, il campionato sarà dal 2025 Serie A Enilive.

Stipulato un contratto da 22 milioni l’anno. Una cifra considerevole, tenendo conto che rappresenti un aumento del 17% rispetto a quanto pattuito con Tim. L’accordo è valido per tre anni, garantendo alla società l’opzione di rinnovo per altre due. Nessun club contrario, considerando la cifra in palio, dal momento che la votazione è stata accolta all’unanimità con parere favorevole.

Autonomia della serie A dalla FIGC

Restando in serie A, si preannuncia una profonda trasformazione all’interno del “Palazzo”, come lo chiamerebbe Maurizio Sarri. Il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini, ha tenuto una conferenza stampa al termine dell’assemblea dei club di lunedì 5 febbraio 2024.

Si è deciso di avviare un percorso che porti a valutare differenti soluzioni organizzative. Il tutto a garantire un’autonomia della Lega dalla FIGC, seguendo il modello della Premier League. Ecco un estremo sunto delle sue parole.

La Serie A ha degli obiettivi che ritiene di non poter raggiungere nell’attuale modello organizzativo. Si mira, dunque, a una maggior capacità di autodeterminazione. Una discussione ancora in corso, che porterà infine a un documento di riforme definitivo.

Uscire dalla federazione? La Premier League non è fuori, tecnicamente. Si è comunque parte di un sistema, per poter partecipare al campionato, che è connesso alle coppe europee. In Inghilterra è differente il modello organizzativo. C’è una maggiore autonomia decisionale su molti aspetti. Ciò è connesso al peso e al ruolo economico. Attualmente non si riconosce al massimo campionato quella autonomia e peso decisionale che dovrebbe avere, rispetto al peso economico che garantisce”.

Scendendo nel dettaglio, cosa potrebbe accadere a partire dal 2025 e oltre? Nessuna modifica alle regole, a meno che non venga deciso il tutto ai “piani alti” del calcio. Lo sguardo è in realtà rivolto ad aspetti maggiormente operativi. Si va dalle decisioni sulle liste alla regola sugli extracomunitari, fino ad approdare allo spinoso tema dei vivai. È tutto nelle mani del consiglio federale, ad oggi, ma domani la serie A potrebbe autogestirsi o quasi.