Scandalo in Turchia, 152 arbitri scommettono su 18227 partite

In Turchia esplode il caso arbitri: 152 direttori di gara avrebbero scommesso su migliaia di partite. La Federcalcio annuncia sospensioni

Foto di Claudio Cafarelli

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato:

Il calcio turco è scosso da uno scandalo senza precedenti. Il presidente della Federcalcio, Ibrahim Haciosmanoglu, ha reso noto in conferenza stampa che 371 dei 571 arbitri attivi nei campionati professionistici hanno aperto un conto scommesse, e 152 di loro scommettono attivamente. La rivelazione, confermata dai risultati di un’indagine avviata dalla Procura di Istanbul ad aprile, ha sollevato un’ondata di polemiche e richieste di chiarezza.

Secondo quanto comunicato dalla Federazione turca (TFF), tra gli arbitri coinvolti ci sarebbero sette direttori di gara e 15 assistenti di alto livello. Le dimensioni del fenomeno sono impressionanti: un arbitro avrebbe piazzato scommesse su 18.227 partite, dieci arbitri su oltre 10mila gare e 42 su più di mille incontri. I dati sono stati trasmessi anche a Fifa e Uefa per un’analisi congiunta.

Le dichiarazioni del presidente Ibrahim Hacıosmanoğlu

Nel corso della conferenza stampa, il presidente della TFF Ibrahim Hacıosmanoğlu ha definito la situazione “un grave tradimento dell’etica sportiva”, annunciando che saranno adottate misure immediate:

Sarà nostro dovere ripulire il calcio turco. Ci rattrista il fatto che, nonostante i regolamenti siano chiari, alcuni arbitri abbiano aperto conti a proprio nome per scommettere.

Haciosmanoglu ha precisato che “la commissione disciplinare avvierà i procedimenti necessari, emetterà i relativi rinvii nel prossimo futuro e imporrà le sanzioni appropriate”. L’obiettivo, ha aggiunto, è “restituire al calcio turco la credibilità che merita e cancellare le ombre che lo circondano”.

La reazione dei club turchi

Le principali società del Paese hanno chiesto trasparenza assoluta. Il Besiktas ha invitato la Federazione a rendere pubblici i nomi degli arbitri coinvolti, le partite su cui hanno scommesso e la natura delle puntate effettuate. Il Fenerbahce ha diffuso un comunicato ufficiale in cui chiede che sia reso noto chi sono gli arbitri scoperti a scommettere, in quali competizioni hanno diretto e quali settori del calcio sono stati coinvolti. Anche il Galatasaray ha espresso una posizione netta, affermando che il fatto che arbitri, incaricati di garantire la giustizia in campo, abbiano conti scommesse e che alcuni di loro scommettano attivamente, rappresenta un grave colpo non solo all’etica sportiva, ma anche ai valori fondamentali del calcio turco.

Le possibili sanzioni e il rischio sospensione dei campionati

Le prime misure disciplinari dovrebbero essere annunciate nei prossimi giorni. Secondo fonti interne alla TFF, non è esclusa la sospensione temporanea dei campionati, a partire dalla Süper Lig fino alla Terza Lega, in attesa dell’esito completo delle indagini.

Sui social, l’hashtag #TemizFutbol (“Calcio Pulito”) è diventato virale, simbolo della richiesta di una riforma profonda. Molti tifosi chiedono la pubblicazione integrale dei dati raccolti dalla Procura e la rimozione immediata degli arbitri coinvolti.

Un sistema sotto accusa da tempo

Non è la prima volta che il calcio turco finisce al centro di polemiche legate all’imparzialità arbitrale. Negli ultimi anni alcuni club avevano accusato la federazione di favoritismi nei confronti di squadre come il Galatasaray e l’Istanbul Basaksehir, vicina al presidente Erdogan. Per ridurre le tensioni, nel 2024 la TFF aveva deciso di affidare la gestione del VAR e alcune partite chiave della Süper Lig ad arbitri stranieri, tra cui il derby Galatasaray-Fenerbahce.

Lo scandalo odierno riporta l’attenzione sulla necessità di riforme strutturali nel sistema calcistico nazionale. Il caso delle scommesse non solo mina la credibilità del movimento, ma rischia di avere conseguenze pesanti sulla partecipazione delle squadre turche alle competizioni europee, qualora la Uefa dovesse ravvisare violazioni ai regolamenti internazionali.