L’ultimo weekend di gara di MotoGP è stato ricco di emozioni e verdetti importanti per il Motomondiale, ma anche una pagina storica in una cornice suggestiva come quella di Misano Adriatico. Quello del GP di San Marino, vinto dall’italiano Francesco Bagnaia in sella alla sua Ducati, oltre a essere il quarto di fila che vede “Pecco” imporsi è stato anche l’ultimo fine settimana di gara della carriera di Andrea Dovizioso. Il pilota forlivese, campione del mondo 125 nel 2004 e ben cinque volte vice campione, ha infatti deciso di smettere anzitempo, lasciando il suo posto nel box del team Yamaha WithU con ben sei gare d’anticipo.
Il 36enne, reduce da tre anni tutt’altro che esaltanti, ha infatti annunciato il ritiro qualche settimana fa proprio in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, sul tracciato di Misano che ha giocato un ruolo fondamentale nella carriera del “Dovi”.
Dovizioso, tra sogni mondiali e nemici di rilievo
La carriera di Andrea Dovizioso nel Motomondiale si conclude dopo 21 anni, di cui uno sabbatico dopo il divorzio nel 2020 con Ducati, condito da 103 podi, 24 successi, un titolo iridato e cinque da vice campione del mondo. Dal 2001, anno di debutto in sella all’Aprilia in 125, al 2022 con Yamaha, il forlivese si è sempre fatto notare nel bene o nel male, dando vita a duelli incredibili in pista e non solo.
La prima vera e propria affermazione nel mondo dei motori è arrivata nel 2004, col titolo 125 in sella alla Honda, team col quale Dovizioso è stato legato per dal 2001 al 2011 tra tanti alti e qualche parentesi amara. Dopo una breve parentesi in Yamaha col team Tech3, è stato poi il periodo del “DesmoDovi“, soprannome affibbiato al pilota di Forlimpopoli per l’incredibile potenza della sua Ducati in pista. Nonostante l’obiettivo di far dimenticare i due anni bui della scuderia con Valentino Rossi, per Dovizioso nulla va nel verso giusto nei sette anni con il team di Borgo Panigale col quale arriveranno tre titoli da vice campione alle spalle dello schiacciasassi Marc Marquez.
La sfortuna del Dovi, infatti, è stata quella di aver affrontato nei suoi 21 anni di carriera dei veri e propri mostri sacri del motociclismo, in pista e tra i box. Oltre alla sfida con Marc Marquez e quella a distanza con Valentino Rossi, idolo, maestro ma anche rivale (oltre che imprenditore di successo nella sua seconda vita), il forlivese ha avuto compagni di squadra che mai nessuno avrebbe voluto trovarsi al box. Pedrosa, Stoner, Hayden e Lorenzo, infatti, sono stati gli ostacoli più grandi per il 36enne, spesso relegato anche alla figura di secondo pilota.
Lo stipendio di Andrea Dovizioso
L’addio alla MotoGP arriva al termine dii tre anni anonimi per Dovizioso, che dopo aver rotto con Ducati nel 2020 ha deciso di prendersi un anno sabbatico. Nel 2021, mentre era tester per Aprilia (che ha poi deciso di affidare la guida della moto ufficiale a Vinales) è stato il team Yamaha Petronas a scommettere su di lui dato il contemporaneo passaggio di Morbidelli nel team ufficiale al fianco di Quartararo. La fine del 2021 e le prime 14 gare del 2022 però non hanno soddisfatto Dovizioso che ha deciso di appendere il casco al chiodo.
“Ho riflettuto sul fatto che non mi sto divertendo, non sto portando un vantaggio reale a qualcuno” ha detto il pilota, che ha sottolineato che la decisione del ritiro è stata accolta positivamente dal team e dai sponsor. L’addio anticipato costa comunque caro a Dovizioso, che dovrà fare a meno degli introiti che aveva pattuito con la scuderia RNF. Per il 2022, infatti, il forlivese aveva un contratto da 1,25 milioni di euro, cifra che lo faceva essere l’11° pilota più pagato della griglia di MotoGP (in linea con gli stipendi dei Top player delle altre discipline).