Attenzione alla truffa dei saldi: come difendersi

Si avvicina l'inizio dei saldi invernali, ma è meglio prestare attenzione alle pratiche scorrette da parte di grandi catene ed esercenti

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sempre più negozi decidono di applicare maxi sconti anche fuori stagione, magari a ridosso delle festività. I saldi invernali veri e propri inizieranno in tutta Italia a partire dal 5 gennaio, ma è meglio arrivare preparati a questa data. E iniziare già da oggi a controllare il cartellino dei prezzi dei prodotti. Attenzione dunque ai negozi di abbigliamento, di elettronica, di elettrodomestici e di oggetti per la casa, perché dietro quelli che appaiono come grossi affari potrebbero in realtà celarsi vere e proprie truffe portate avanti da negozianti poco onesti.

Come funzionano le truffe dei saldi: a cosa prestare attenzione

Una pratica comune è quella di ritoccare il prezzo originale. Ad esempio un pantalone da 110 euro, che dovrebbe costarne 55 con i saldi al 50%, anche il 5 gennaio potrebbe costare allo stesso modo cambiando il cartellino e facendo diventare il prezzo originale 220 euro. Si tratta di una tattica molto utilizzata, visto che funziona grazie alla convinzione del cliente di fare un affare. Attenzione poi a quei cartellini in cui il prezzo base viene nascosto, risulta illeggibile o non è presente sul cartellino.

Per fare fronte a questi trucchi messi in campo ai danni dei consumatori da negozianti disonesti, un consiglio utile è quello di girare per i negozi prima dell’inizio dei saldi e osservare bene i prezzi dei capi o dei prodotti che si intende acquistare in offerta, magari fotografandoli, per avere poi una prova certa di eventuali scorrettezza. Che ora costeranno molte care ai furbetti.

Quali sono le nuove regole sui saldi decisione dall’Unione Europea

Il Parlamento Europeo ha infatti stabilito nuove norme che riguardano le pratiche commerciali scorrete, e il Consiglio dei Ministri le ha già applicate con un decreto ad hoc che tutela i consumatori. La prima riguarda proprio il cartellino. I saldi di qualsiasi tipo di prodotto dovranno infatti essere accompagnati dal prezzo praticato negli ultimi 30 giorni. Fanno eccezione, ovviamente, i prodotti che sono sul mercato da meno di 30 giorni e i prodotti agricoli e alimentari deperibili.

I legislatori europei hanno stabilito inoltre che è una pratica ingannevole anche la promozione in uno stato membro di un bene venduto come identico a un altro bene commercializzato in altri stati membri, sebbene diverso per composizione o caratteristiche.

Multe fino a 10 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette

L’altra grande novità introdotta all’interno dell’Unione Europea e in Italia è l’innalzamento delle multe per pratiche commerciali scorrette. Nella fattispecie l’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, può irrogare multe fino a 10 milioni di euro di limite massimo edittale. Finora il tetto era stabilito a 5 milioni di euro.

Tali sanzioni riguardano l’inottemperanza ai provvedimenti di urgenza e a quelli inibitori o di rimozione degli effetti e degli impegni assunti. In caso di sanzioni irrogate su operatori transfrontalieri sulla base di informazioni acquisite anche da altre Autorità europee, la sanzione è pari al 4% del fatturato realizzato in Italia e fino a un massimo di 2 milioni di euro.

Il consumatore può dare inizio a un’azione giudiziaria al Tribunale ordinario in caso di pratiche commerciali sleali. Per le violazioni in materia di clausole vessatorie la multa parte dai 5 mila euro e arriva fino ai 10 milioni di euro.