Superbonus, cantieri bloccati: 130mila posti di lavoro a rischio

Superbonus, Unimpresa lancia l'allarme: lo stallo sta bloccando 90mila cantieri e circa 15 miliardi di euro di crediti fiscali

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Lo stallo che si è creato sul superbonus sta tenendo incagliati circa 15 miliardi di euro di crediti fiscali e sta bloccando 90.000 cantieri: una situazione pericolosa che mette a rischio fallimento 25.000 aziende, per la quasi totalità piccole e media imprese, con la conseguente perdita di 130.000 posti di lavoro. A lanciare l’allarme è il Centro studi di Unimpresa.

Superbonus, le cause dello stallo

Questa situazione si è creata principalmente per la raggiunta capienza fiscale da parte delle banche, pari a 81 miliardi di euro, mentre il totale del “giro d’affari” dei bonus per l’edilizia ha raggiunto la quota di 110 miliardi, cifra assai superiore, peraltro, rispetto ai 72 miliardi inizialmente stimati.
Secondo il dossier di Unimpresa, il solo superbonus vale 61 miliardi, ben 25 miliardi in più rispetto alle stime di partenza: vuol dire che l’errore di previsione corrisponde a uno scostamento del 70%.

Superbonus, le possibili soluzioni

“Una possibile soluzione passa attraverso la discesa in campo delle regioni: gli enti regionali, con le loro società finanziarie, possono acquistare dalle banche i crediti fiscali che il settore bancario non può più gestire a motivo del raggiungimento dei limiti stabiliti dalle norme tributarie. Nella attuale situazione servono immediatamente 5 miliardi di euro per evitare il fallimento di migliaia di imprese, in particolare quelle di dimensione più piccola, a corto di liquidità. Chiedo, pertanto, al governo di convocare urgentemente i presidenti di regione e di discutere una azione organica per risolvere il blocco dei cantieri e il consequenziale dissesto di molte attività di impresa, non solo nel campo dell’edilizia in senso stretto, ma anche di molte attività connesse alle ristrutturazioni e ai lavori”, commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

“A quanto ci risulta, alcune regioni stanno già andando in questa direzione, ma si tratta di pochissimi casi. Serve un piano nazionale, che coinvolga tutti i territori, altrimenti si creerebbero insopportabili disparità di trattamento”, aggiunge Ferrara.

Superbonus, volume di affari di 110 miliardi di euro

Secondo il Centro studi di Unimpresa, il volume d’affari di tutti i bonus per l’edilizia ammonta a 110 miliardi di euro, 38 miliardi in più (+53%) rispetto ai 72 miliardi stimati in partenza; il solo superbonus 110% ha generato fatturazioni per 61 miliardi, 25 miliardi in più rispetto ai 36 miliardi stimati in partenza, con una forbice tra previsioni e dato finale che sfiora il 70%; gli altri bonus edilizi (facciata, infissi, etc.) hanno creato business per 49 miliardi, 13 miliardi in più (+36%) rispetto ai 36 miliardi stimati.

Quanto ai lavori, gli edifici interessati da interventi di ristrutturazione edilizia sostenuti dallo Stato sono:

  • condomini: 48.087, con un importo medio di 598.000 euro;
  • edifici unifamiliari: 208.622, con un importo medio di 113.000 euro;
  • immobili indipendenti:102.725, con un importo medio di 97.000 euro.