In arrivo nuovi BOT, BTP e titoli di Stato: ecco cedole e scadenze

Il Ministero dell'Economia ha annunciato l'emissione di nuovi titoli di Stato. Ecco cedole e scadenze e quando convengono

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pubblicato: 25 Settembre 2023 19:39

In arrivo nuovi titoli di Stato che può essere interessante valutare come investimento. Il Ministero dell’economia e delle finanze ha annunciato l’emissione di un nuovo BOT in asta mercoledì 27 settembre 2023 e il relativo calendario delle operazioni di sottoscrizione. Si tratta del BOT a 6 mesi con data di emissione 29 settembre 2023 e data di scadenza 28 marzo 2024. Inoltre, in programma ci sono BTP 5 anni, BTP 10 anni, CCTeu 5 anni e CCTeu 7 anni. Ma vediamo nel dettaglio le caratteristiche e cerchiamo di capire se sono convenienti o meno.

BOT a 6 mesi: tutto ciò che c’è da sapere

Il nuovo BOT a 6 mesi, come tutti gli altri, è messo all’asta con il sistema di collocamento dell’asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Gli operatori partecipanti alle aste possono presentare fino a un massimo di 5 richieste di acquisto. L’importo minimo offerto è 6.500 euro. Il MEF ricorda che sugli importi massimi delle commissioni applicabili alla clientela da parte degli intermediari, per i BOT a 181 giorni, la commissione massima è fissata nella misura dello 0,10%.

I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di 1.000 euro. Per ciascuna emissione di BOT, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato.

I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei BOT, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di questa cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione del rendimento. L’importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore a 1.500.000 euro.

Chi può partecipare e come

Possono partecipare all’asta esclusivamente gli operatori “Specialisti in titoli di Stato” e gli “Aspiranti Specialisti”. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori.

Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d’Italia esclusivamente tramite Rete Nazionale Interbancaria.. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito non vengono prese in considerazione (è possibile inviare richieste sostitutive ma solo se entro i termini previsti).

Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell’importo offerto.

Per quanto riguarda il collocamento supplementare dei BOT semestrali, possono partecipare esclusivamente gli operatori “Specialisti in titoli di Stato” che abbiano partecipato all’asta ordinaria. L’offerta del collocamento supplementare è stabilita di norma nella misura del 10% dell’ammontare nominale offerto nell’asta ordinaria, cifra che potrebbe cambiare dopo la chiusura dell’asta, in base alle domande.

Le date da segnarsi

Ecco le scadenze da segnarsi:

  • Termine per la prenotazione da parte del pubblico: martedì 26 settembre
  • Termine presentazione domande in asta (ore 11.00): mercoledì 27 settembre
  • Termine collocamento supplementare per BOT a 6 e 12 mesi (ore 15.30): giovedì 28 settembre
  • Data di regolamento: venerdì 29 settembre.

I nuovi BTP e CCTeu: tutto ciò che c’è da sapere

In programma dal MEF anche l’emissione di diversi titoli di Stato (qui 4 cose che è bene sapere prima di acquistare titoli di Stato): BTP 5 anni, BTP 10 anni (i BTP in questi ultimi mesi stanno registrando veri e propri boom), CCTeu 5 anni e CCTeu 7 anni.

Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno dei predetti intervalli di emissione. L’ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato.

Chi può partecipare e come

Anche in questo caso possono partecipare all’asta esclusivamente gli operatori “Specialisti in titoli di Stato”, e gli “Aspiranti Specialisti”, in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto.

Ciascun operatore può formulare fino a un massimo di 5 offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500mila euro di capitale nominale (eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione). I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di 1 centesimo di euro, l’importo minimo sottoscrivibile è di 1.000 euro.

Le domande di partecipazione devono essere inviate mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria.

Il Mef precisa che agli operatori viene riconosciuto un compenso per l’impegno assunto di raccogliere e gestire le prenotazioni del pubblico, cioè una provvigione commisurata all’ammontare nominale sottoscritto, esclusivamente nelle aste ordinarie dei titoli assegnati. Ciò significa che ai clienti non potrà essere richiesta nessuna intermediazione.

Gli operatori “Specialisti in titoli di Stato” hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione (non è possibile partecipare al collocamento supplementare se non si è partecipato anche all’asta di emissione).

Le date da segnarsi

BTP 5 anni (1a tranche)

  • emissione 2/10/2023
  • codice ISIN: da attribuire
  • scadenza 1/2/2029
  • cedola 4,10%
  • pagamento cedola 1/2/2024
  • importo minimo: 4.500 euro
  • importo massimo: 5.000 euro

BTP 10 anni (3a tranche, ammessi all’attività di stripping)

  • emissione 1/9/2023
  • codice ISIN: IT0005560948
  • scadenza 1/3/2034
  • cedola 4,20%
  • pagamento cedola 1/3/2024
  • importo minimo: 2.500 euro
  • importo massimo: 3.000 euro

CCTeu 5 anni (19esima tranche)

  • emissione 15/10/2020
  • codice ISIN: IT0005428617
  • scadenza 15/4/2026
  • tasso annualizzato 3,99%
  • spread 0,5%
  • tasso cedolare semestrale 2,028%
  • pagamento cedola 15/10/2023
  • importo minimo: 500 euro
  • importo massimo: 750 euro

CCTeu 7 anni (14esima tranche)

  • emissione 15/10/2021
  • codice ISIN: IT0005491250
  • scadenza 15/10/2030
  • tasso annualizzato 4,24%
  • spread 0,75%
  • tasso cedolare semestrale 2,155%
  • pagamento cedola 15/10/2023
  • importo minimo: 500 euro
  • importo massimo: 750 euro.

La domanda vera è: ma conviene investire in titoli di Stato? Secondo uno studio elaborato a giugno scorso da SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, investire con i titoli di Stato non è semplice. Nonostante la scure delle agenzie di rating che regolarmente si abbatte sui titoli italiani, considerati spesso a rischio “spazzatura”, i titoli di Stato sono obbligazioni sovrane che devono essere considerate investimenti altamente sicuri circa il loro rimborso a scadenza e il pagamento degli interessi.

Tuttavia, negli ultimi tre anni abbiamo assistito a un drawdown di circa il 21% su tutti i titoli europei: in pratica, il massimo crollo possibile per questi titoli prendendo come riferimento un paniere di titoli governativi europei compresi i BTP italiani. “Un’escursione abbastanza simile a quella che ha caratterizzato le azioni europee che però, a tre anni, non presentano né un rendimento negativo, né reale né tantomeno nominale ma un rendimento nettamente positivo” spiegano gli esperti.

I titoli obbligazionari possono offrire un flusso di reddito fisso sotto forma di cedole periodiche, e questo può essere particolarmente attraente per gli investitori che cercano una fonte stabile di reddito. Inoltre, gli investimenti in titoli obbligazionari sono considerati generalmente meno rischiosi rispetto ad altri tipi di investimenti, come le azioni, proprio per il fatto che assicurano il pagamento del capitale investito al momento della scadenza del titolo – salvo eventi traumatici di chi emette il titolo – anche qualora si trovi in difficoltà a rimborsare l’intero capitale a scadenza: è successo ad esempio con i titoli di Stato argentini e più recentemente con quelli greci.

Quindi, volendo tentare una sintesi, è sempre meglio diversificare i propri investimenti, scegliendo un po’ di mercato obbligazionario, un po’ azionario e, assolutamente da segnarsi, l’acquisto di materie prime, soprattutto oro.