Bot, asta il 10 aprile 2024 per i nuovi titoli di Stato a 1 anno: come acquistarli

Al via la nuova asta per i Bot: appuntamento fissato al 10 aprile 2024. Le previsioni sul rendimento dei Titoli di Stato e come partecipare alla collocazione

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Mercoledì 10 aprile si apre l’asta per i nuovi Bot a un anno per un importo complessivo pari a 8 miliardi di euro. Si tratta di uno degli strumenti di investimento più gettonati dai piccoli risparmiatori italiani, e non solo, grazie agli scarsi rischi e alla scadenza ravvicinata. L’annuncio della nuova emissione è stato fatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il calendario delle aste di aprile 2024

Questo il calendario della collocazione, come specificato dalla comunicazione del Mef: il termine per la prenotazione da parte del pubblico è fissato al 9 aprile, mentre il 10 aprile alle 11:00 è fissato il termine per la presentazione delle domande in asta. L’11 aprile alle 15:30 è fissato il termine del collocamento supplementare per i Bot. È infine fissata al 12 aprile la data di regolamento.

La prima tranche dei nuovi Buoni ordinari del Tesoro ha come data di emissione il 12 aprile 2024 e come data scadenza il 14 aprile 2025, si tratta dunque di poco più di un anno (367 giorni). Il codice Isin è ancora da attribuire.

Così scrive il Ministero: “I Bot sono posti all’asta con il sistema di collocamento dell’asta competitiva, con richieste degli operatori espresse in termini di rendimento. Ciascuno degli operatori partecipanti alle aste può presentare fino a un massimo di cinque richieste di acquisto”.

I Bot possono essere sottoscritti per un importo minimo di 1.000 euro. Per ciascuna emissione, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione del rendimento.

Rendimento

L’asta del 9 febbraio ha visto 9 miliardi di euro in Bot in vendita con un rendimento offerto del 3,521%. La collocazione del 12 marzo ha riguardato 7,5 miliardi di titoli con un rendimento del 3,546%. Per l’asta di aprile si prevede un rendimento simile alle due precedenti emissioni.

Chi può partecipare all’asta

I Bot possono essere acquistati in asta o sul mercato telematico (Mot). All’asta, però, non possono partecipare i singoli risparmiatori ma solo banche e intermediari finanziari. Chi vuole acquistare un Bot in asta, quindi, deve prenotare la quantità desiderata presso un intermediario autorizzato entro il giorno lavorativo precedente l’asta. Nel caso dei Bot del 10 aprile, la prenotazione da parte del pubblico è fissata al 9 aprile.

Possono partecipare all’asta solo gli operatori definiti “Specialisti in titoli di Stato” e gli “Aspiranti Specialisti”. Occorre dunque rivolgersi alla propria banca (se abilitata) o a professionisti. I Bot sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Le richieste di acquisto dovranno pervenire alla Banca d’Italia esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria”.

I Bot e il Fisco

La remunerazione dei Bot è determinata dal cosiddetto “scarto di emissione”, cioè dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo pagato. Tale remunerazione, ai fini fiscali, è considerata anticipata perché la ritenuta per gli investitori individuali si applica al momento della sottoscrizione. I Bot sono tassati al 12,5% sul rendimento.