Mercato in fibrillazione: giù l’oro, ecco su cosa investire

Chi si domanda su cosa investire oggi si trova ad affrontare una situazione in cui l'oro precipita, il petrolio cala leggermente e i Btp rendono il 4,4%

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

L’oro non sembra essere più l’investimento preferito da chi abbia soldi da mettere al sicuro. Negli ultimi giorni il mercato sembra scommettere sul rialzo dei tassi. I rendimenti dei Btp salgono al 4,4%, mentre l’oro cade a quota 1.900 dollari l’oncia. Stabile invece il petrolio. Per una serie di condizioni legate alle congiunture macroeconomiche i rendimenti dei titoli di Stato sono tornati a salire.

Su cosa investire oggi

Il Btp a 10 anni è salito intorno al 4,4% e questo si traduce in un calo del prezzo dei titoli di Stato già in circolazione, in particolar modo di quelli a lunga scadenza. Incerta l’aria che si respira sui mercati azionari. Incertezza che si traduce nella cautela degli operatori che attendono input per capire come evolverà la situazione.

La bancarotta di Evergrande complica lo scenario

Ha decisamente sparigliato le carte il definitivo tracollo del colosso immobiliare cinese Evergrande, già impantanato in un piano di risanamento (col senno di poi) senza speranze. Nel frattempo c’è preoccupazione negli operatori per il debito di Country Garden, altra società cinese attiva nel settore immobiliare. Non è un buon momento per la Cina, per utilizzare un eufemismo: il pilastro del mercato immobiliare del Dragone, Evergrande, è fallita; l’economia cinese è in deflazione e questo rischia di rallentare tutto l’ecosistema economico cinese; i dati che arrivano da Pechino nel complesso non sono incoraggianti (import -12,4%, export -14,5%, indice dei prezzi al consumo -0,3%, indice dei prezzi alla produzione -4,4%); per non parlare dei venti di guerra su Taiwan.

Nel frattempo, sul fronte valutario, il dollaro corre e il cambio fra la valuta europea e quella a stelle e strisce ha toccato quota 1,125 a metà luglio, per poi fare marcia indietro e arenarsi sotto quota 1,09. L’andamento del dollaro viene influenzato, chiaramente, dai ritocchi al rialzo da parte della Fed e dalle politiche monetarie restrittive.

Quotazioni oro in ribasso

La reazione a catena investe anche le materie prime e i preziosi non sono esclusi: l’oro, bene rifugio per eccellenza, ha perso parte del suo storico appeal. Il metallo nobile veleggia verso i 1.900 dollari l’oncia, con un calo del 3% nell’ultimo mese. È un lontano ricordo aprile, in cui l’oro volava oltre quota 2.000 dollari.
Peggio ancora l’argento, che ha perso il 10% nello stesso arco temporale.
In cattive acque anche diverse materie prime agricole, come il caffè (-8% nell’ultima settimana) e il mais (-7%).
Regge invece il petrolio, come anticipato, con cali tutto sommato trascurabili.

Il tempo delle obbligazioni a sconto

Secondo gli analisti oggi è il momento di puntare in particolare sulle cosiddette obbligazioni “a sconto”, così chiamate perché scambiate sul mercato secondario dove gli operatori comprano e vendono liberamente al di sotto del valore di emissione e di rimborso. Si tratta di titoli offerti da soggetti pubblici (come i Btp) o da imprese o ancora da soggetti sovranazionali come la Banca Mondiale.