Modello 730, come funziona il pignoramento in caso di debiti non pagati

Quando si hanno dei debiti anche i crediti Irpef derivanti dal Modello 730 possono essere oggetto di pignoramento. Anche da parte dell'Agenzia dele Entrate

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche il credito Irpef scaturito dal Modello 730 risulta essere oggetto di pignoramento, come qualsiasi altro credito. Questa è una deduzione a cui si arriva non perché sia stata varata un’apposita disposizione di legge, ma dall’esame nel suo complesso dell’intero ordinamento giuridico italiano.

In linea di principio, infatti, il Codice di Procedura Civile prevede che i creditori abbiano la possibilità di soddisfare i propri crediti andando ad aggredire i beni del debitore. I modi per farlo sono diversi e variano a seconda che si tratti di beni immobili o di beni mobili registrati. O di eventuali crediti che si possano vantare con chi si voglia. Indipendentemente dal fatto che questi beni siano in possesso del debitore o siano presso terzi. In questo caso il pignoramento riguarda i crediti che un debitore ha presso un terzo: l’Agenzia delle Entrate.

I crediti che possono essere oggetto di pignoramento

Come abbiamo visto il Codice di Procedura Civile prevede che i creditori possano aggredire i beni del debitore anche quando sono presso terzi.

È bene precisare, però, che non tutti crediti possono essere oggetto di pignoramento. Quelli impignorabili sono i seguenti:

  • i crediti dovuti per maternità, malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza;
  • i crediti che hanno come oggetto dei sussidi di grazie o sostentamento a persone che sono nell’elenco dei poveri;
  • i crediti alimentari, sempre che non ci siano delle caure per gli alimenti.

All’interno di questo elenco non rientrano i crediti tributari che provengono dal Modello 730. Questo significa che possono sempre essere oggetto di pignoramento.

Modello 730: i crediti possono essere pignorati

Il Codice di Procedura Civile, per rafforzare quanto abbiano sostenuto fino a questo momento, riporta anche i crediti che possono essere oggetto di pignoramento. Togliendoci, a questo punto, ogni dubbio. Tra questi rientrano:

  • i crediti verso erario per rimborsi;
  • i crediti derivanti dal fatto di essere soggetto passivo di ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo;
  • l’eventuale possesso di beni mobili registrati;
  • l’eventuale titolarità di redditi di lavoro dipendente o pensione;
  • l’aver sottoscritto dei contratti di locazione registrati.

Generalmente il rimborso che proviene dal Modello 730 viene erogato direttamente in busta paga dall’azienda per la quale si lavora. O sul cedolino della pensione. Questo potrebbe indurre a qualche confusione e far pensare che il pignoramento di questo credito corrisponda alla cessione del quinto. O addirittura che siano stati pignorati la pensione o lo stipendio.

È bene ricordare che il per quanto riguarda il pignoramento dello stipendio o della pensione sono previsti dei limiti di legge. È bene infatti ricordare che:

  • l’eventuale pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione, in alcun modo, può essere esteso ad eventuali rimborsi Irpef da Modello 730;
  • quando scatta il pignoramento di un credito Irpef da Modello 730 deve essere obbligatoriamente oggetto di un provvedimento esecutivo autonomo. Che deve essere comunicato al diretto interessato;
  • quando si viene a verificare il caso descritto nel punto precedente, il pignoramento del rimborso irpef dal Modello 730 non si limita esclusivamente al quindi. Ma viene appicato su tutto il credito.