Sport economy: cosa significa “parametro zero”

Parametro zero è un espressione che ricorre spesso nel mondo del calcio. Ma come funziona in concreto il trasferimento di un giocatore in questo modo

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Molto spesso, in tempi di calciomercato, si sente parlare di trasferimenti di calciatori da un club all’altro a parametro zero.

Ma cosa si intende esattamente con questa espressione e come funziona l’attribuzione del parametro zero al cartellino di un giocatore? La normativa  attuale fa riferimento alla storica sentenza Bosman attraverso la quale nel 1995 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea regolamentò i trasferimenti dei calciatori nelle federazioni appartenenti ai Paesi dell’UE.

Ancora oggi, un contratto è ritenuto sciolto in virtù della sua scadenza naturale, la quale deve necessariamente riferirsi alla data apposta e sottoscritta da entrambe le parti sul contratto stesso. Con l’espressione parametro zero, quindi, la normativa sportiva indica il caso in cui un calciatore arrivato a scadenza di contratto o a fine stagione rifiuti volontariamente il rinnovo per svincolarsi dal proprio club o arrivare a scadenza.

Si tratta di due situazioni molto diverse tra loro: nel primo caso, infatti, la volontà di sciogliere i vincoli contrattuali è condivisa sia dal club che dal calciatore. Il contratto, dunque, non viene rinnovato e si lascia decadere alla sua naturale scadenza. Nel secondo caso gli scenari che si configurano sono decisamente diversi.

Parametro zero: strategie e opportunità

La seconda casistica è più complessa ed eterogenea. Molto spesso, infatti, nasconde precise logiche e strategie per agevolare il trasferimento a un altro club a costi vantaggiosi o garantire al giocatore un rinnovo contrattuale economicamente più consistente.

Il motivo è semplice: se il giocatore riesce a svincolarsi dal contratto a parametro zero, il costo del suo cartellino viene azzerato e il nuovo club potrà offrirgli in cambio un ingaggio più elevato. Ma non è tutto. Il risparmio sul costo del cartellino può mascherare parcelle e oneri accessori a favore di agenti e intermediari di mercato, il ché trasforma un potenziale vantaggio in una zavorra molto gravosa per il club.

In altri casi, però, l’abilità dei direttori sportivi e degli osservatori può rivelarsi fondamentale per attingere vantaggiosamente al mercato dei calciatori svincolati a parametro zero. Essi, infatti, possono rappresentare dei veri e propri affari e valorizzare la rosa senza appesantire eccessivamente il bilancio societario.

I trasferimenti più prestigiosi a parametro zero

Quello dei calciatori a parametro zero resta, dunque, uno dei mercati più allettanti per i club che devono rispettare determinati vincoli economici e finanziari e hanno la necessità di far quadrare i bilanci. La storia di questi trasferimenti fa pensare ad alcuni nomi altisonanti del calcio italiano e internazionale, come Andrea Pirlo che nell’estate del 2011 è passato dal Milan alla Juventus senza costo di cartellino.

E come non citare Paul Pogba, partito in fretta e furia dal Manchester United per poi essere ricomprato con un ingaggio faraonico dallo stesso club nell’estate del 2016. Andando più indietro negli anni, spicca il trasferimento di Roberto Baggio al Bologna: nell’estate del 1997 il fantasista si era svincolato dal Milan a parametro zero. Nel 2024, stando a quanto riferisco Rmc Sport e The Atletici, l’attaccante francese Nasser Al Khelaifi avrebbe espresso la volontà di lasciare il club a fine stagione senza rinnovare il contratto.