Sondaggi, trema il governo? Crolla FdI e Lega, fiducia ai minimi

Crolla Fratelli d’Italia che riporta il dato peggiore da più di un anno a questa parte. È quanto emerge dall’ultima Supermedia Agi/YouTrend

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il partito Fratelli d’Italia mantiene la leadership, ma mostra un significativo calo nelle rilevazioni politiche. La Supermedia di Agi e Youtrend, che effettua settimanalmente un calcolo basato sui dati dei principali istituti di sondaggio, rivela che le intenzioni di voto degli italiani subiscono poche variazioni.

L’ordine dei partiti rimane invariato, tuttavia, Giorgia Meloni e il suo partito registrano un notevole passo indietro, mentre Partito Democratico e Movimento 5 Stelle cercano di guadagnare terreno. La distanza tra Fratelli d’Italia e gli altri partiti rimane considerevole. La Lega continua a perdere consensi, mentre Forza Italia registra una crescita. Azione e l’alleanza tra Verdi e Sinistra rimangono stabili, mentre Italia Viva mostra un lieve aumento.

Flop FdI e Lega, su M5S e PD

Fratelli d’Italia registra un crollo, riportando il dato peggiore da oltre un anno, secondo l’ultima Supermedia Agi/YouTrend. Sulla base della media dei sondaggi condotti nell’ultima settimana dai principali istituti italiani, il partito di Giorgia Meloni ha subito una diminuzione del 0,7% portandosi al 28,3%, pur mantenendo comunque un vantaggio di 2 punti percentuali rispetto al risultato ottenuto nelle elezioni politiche del 2022.

Il Partito Democratico si posiziona al secondo posto con il 19,4%, registrando un aumento marginale dello 0,1%, seguito dal Movimento 5 Stelle al 15,9%, con un incremento dello 0,2%. La Lega subisce una diminuzione al 9,1% (-0,2%), mentre Forza Italia cresce al 7,7% (+0,3%). Azione si mantiene stabile al 3,9%, così come l’Alleanza Verdi/Sinistra al 3,4%, che precede Italia Viva con il 3,3%, registrando un aumento dello 0,3%. Perde qualcosina +Europa della leader Emma Bonino, rimasta comunque fuori dal Parlamento proprio come Paragone: scivola al 2,5% (-0,1). Su Italexit di Gianluigi Paragone, che si porta all’1,9% (+0,2). Cala anche Unione popolare di Luigi De Magistris: il suo partito sale all’1,3% (-0,1). Rispetto a due settimana fa Noi Moderati di Maurizio Lupi, Giovanni Toti e Luigi Brugnaro scendono all’1,2% (-0,1).

Di seguito, ecco la supermedia:

  • FDI 28,3% (-0,7%)
  • PD 19,4 (+0,1)
  • M5S 15,9 (+0,2)
  • Lega 9,1 (-0,2)
  • Forza Italia 7,7 (+0,3)
  • Azione 3,9 (=)
  • Verdi/Sinistra 3,4 (=)
  • Italia Viva 3,3 (+0,3)
  • +Europa 2,5 (-0,1)
  • Italexit 1,9 (+0,2)
  • Unione Popolare 1,3 (-0,1)
  • Noi Moderati 1,2 (-0,1)

Il punto sulle coalizioni e la fiducia del governo

Il centrodestra mantiene la sua posizione di assenza di concorrenza, nonostante il minimo storico raggiunto dalla fiducia nel governo Meloni, che registra una diminuzione di 2 punti percentuali, attestandosi ora al 40%. Rispetto a settembre scorso, la fiducia nella presidente del Consiglio rimane invece stabile (43), posizionandosi come la seconda leader più apprezzata dopo Mario Draghi, il cui indice di fiducia scende da 61 a 56. Al terzo posto si colloca Giuseppe Conte (35, +1), seguito da Elly Schlein, in calo da 31 a 27. Infine, Matteo Salvini mantiene la sua stabilità con un indice di fiducia di 25.

La coalizione di centrodestra mostra una perdita di consensi nelle ultime due settimane, principalmente a causa del significativo calo di Fratelli d’Italia, oltre al decremento di Lega e Noi Moderati, che complessivamente hanno determinato una diminuzione dell’1%. Questo declino è stato parzialmente bilanciato dalla buona performance di Forza Italia, che ha recuperato lo 0,3%. Complessivamente, il centrodestra si posiziona al 46,3%, con una diminuzione dello 0,7% rispetto a due settimane fa.

D’altra parte, la coalizione di centrosinistra non beneficia di questa situazione, poiché il guadagno del Partito Democratico è compensato dalla perdita di +Europa, mentre l’Alleanza Verdi e Sinistra non registra variazioni significative. Di conseguenza, il consenso complessivo per il centrosinistra, al 14 dicembre, rimane stabile al 25,2%.