La soluzione al caro energia? Potrebbe essere letteralmente sotto i nostri occhi. Un consistente risparmio potrebbe infatti arrivare dal miglioramento dei comportamenti quotidiani all’interno delle nostre abitazioni con un approccio più responsabile. Se ciascuno di noi modificasse le proprie abitudini giornaliere, non servirebbero investimenti stratosferici nè razionamenti ma l’Italia potrebbe risparmiare 5,8 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Vediamo nel dettaglio come.
Nè investimenti, nè razionamenti, ma responsabilità
Ad esempio, abbassando di un grado il riscaldamento di casa, una famiglia risparmia in media 118,6 metri cubi l’anno. A mettere nero su bianco la "strategia" uno studio di Nicolandrea Calabrese, responsabile Enea del laboratorio efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
La strategia è puramente matematica ed è anche presto detta: sommando questo piccolo risparmio per i 25,7 milioni di famiglie italiane in totale l’Italia potrebbe fare a meno di 3,05 miliardi di metri cubi di gas. Per avere un paragone - scrive il Sole24Ore - basta ricordare che "nel 2021 l’Italia ha estratto dai suoi giacimenti 3,3 miliardi di metri cubi di gas".
Dalla tv al termosifone, come risparmiare
Insomma, basterebbe modificare alcuni comportamenti per risparmiare fino al 10% sulla bolletta: spegnere luci e riscaldamento quando usciamo di casa o ad esempio perdere qualche secondo in più per spegnere il pc se non lo usiamo. WImportante anche non eccedere con la temperatura nell’abitazione, ovvero oltre i 20 gradi» si legge ancora nello studio. Piccole avvertenze che, su larga scala, consentirebbero ad una famiglia di tagliare gli sprechi fra il 2 e il 10% ("mediamente circa l’8%").
Intanto, oltre un terzo delle cooperative prevede nei prossimi 4 mesi di rimettere mano ai prezzi a causa dall’aumento dei costi di produzione scaturito dai rincari energetici e delle materie prime. È quanto mette in evidenza un’indagine congiunturale effettuata dall'Area Studi di Legacoop.
Caro energia, alberghi in allarme
Un'emergenza che riguarda non solo le famiglie. Un grido d'allarme arriva anche dal settore alberghiero che " sta vivendo la tempesta perfetta. Prima è arrivata la pandemia, poi la guerra e con quella il rincaro energetico. Secondo le nostre stime il costo dell'energia passerà dal 5% al 20% nel fatturato delle imprese, ed è insostenibile".
Lo ha detto nelle scorse ore la presidente di Confindustria Alberghi Maria Carmela Colaiacovo, nella conferenza stampa alla Camera "Caro energia, è allarme per il settore alberghiero. La crisi energetica dopo due anni di pandemia, impatti sulle imprese alberghiere e sui servizi", su iniziativa dell'onorevole Maria Teresa Baldini (Italia Viva) organizzata da Confindustria Alberghi e Assosistema Confindustria.
"Speriamo che il governo inizi a strutturare gli interventi secondo una logica di filiera", ha sottolineato il Vicepresidente di Assosistema Confindustria Marco Marchetti.
Cosa fare?
Tra le proposte congiunte di intervento all'esecutivo: l'innalzamento al 25% del credito di imposta previsto per l'acquisto di energia elettrica, analogamente a quanto stabilito per le imprese energivore; la proroga immediata almeno di un ulteriore trimestre dei crediti di imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas, dell'IVA agevolata per l'acquisto di gas e delle misure di azzeramento/ riduzione degli oneri di sistema; L'introduzione di maggiorazioni sui crediti di imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas nel caso di imprese che hanno perdite di fatturato nel secondo trimestre 2021 superiori al 50% rispetto l'analogo periodo 2019.