Bonus bollette in scadenza. Cosa succederà dopo? Ipotesi bonus riscaldamento

Il sostegno per le famiglie in difficoltà con le bollette scadrà il 30 settembre. In caso di risalita dei prezzi del gas è già pronto il nuovo bonus riscaldamento

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Redazione

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Si avvicina il 30 settembre, data di scadenza degli aiuti per le bollette approvati dal governo a fine giugno e messi in campo dall’Arera con l’ultimo aggiornamento trimestrale sui costi dell’elettricità. Nel decreto legge Bollette bis l’esecutivo aveva deciso di prorogare le agevolazioni destinata a ridurre l’impatto dei rincari di luce e gas sulle fatture, estendendo fino al 30 settembre tre pacchetti di interventi, tra cui l’azzeramento degli oneri generali nella bolletta del gas, la più colpita dagli aumenti dei prezzi delle commodity. Altre due misure di alleggerimento dei costi hanno riguardato invece il taglio all’Iva del gas – con il rinnovo della riduzione al 5% – e il potenziamento del bonus sociale, vale a dire lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico (qui le categorie protette).

Cosa succederà il 30 settembre?

Se gli aiuti non saranno rinnovati, in bolletta torneranno a farsi sentire gli effetti delle rimodulazioni, sia lato oneri che Iva. L’esecutivo non ha ancora preso in mano il dossier, anche perché i nodi che attendono l’esecutivo alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva sono diversi. Inoltre le agevolazioni in bolletta non sembrano essere una priorità al momento visto che ancora per un mese ci saranno i benefici legati agli interventi in essere. Senza contare che le quotazioni del gas, dopo i picchi raggiunti l’estate scorsa, hanno registrato un deciso ribasso e reso meno urgenti ulteriori interventi di calmierazione rispetto a quelli già in atto? Alla prossima revisione comunque le tariffe del gas saranno riviste al rialzo.

Il bonus riscaldamento

L’auspicio è che i prezzi rimangano entro certe soglie perché a quel punto potrebbe non essere necessario rinnovare le agevolazioni presenti ora in bolletta. Se, invece, dovesse esserci una improvvisa risalita, il governo ha in animo un nuovo intervento, rimasto per ora sotto traccia anche se già annunciato nei mesi scorsi, il cosiddetto “bonus riscaldamento”. Tale misura dovrebbe scattare da ottobre e consisterà in sostanza in un contributo erogato in quota fissa, senza distinzioni di reddito (sarà riservato a tutti, eccezion fatta per chi già riceve il bonus sociale) e differenziato in base alle zone climatiche (più alto, insomma, per chi vive nelle aree più fredde).

Come funziona

Nel momento in cui il governo dovesse decidere di attivarlo – dipenderà dall’andamento del prezzo del gas nelle prossime settimane -, arriverà un decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica di concerto con il Mef, mentre all’Arera spetterà definire le modalità applicative e la misura del contributo, il cui funzionamento ricalca molto da vicino quello del bonus sociale per il gas. Il governo aveva inizialmente fissato una dote da 1 miliardo per questa misura, ma l’ammontare si è ridotto in corso d’opera perché circa 130 milioni sono stati poi recuperati da qui per essere destinati nei mesi scorsi al sistema di aiuti messo in piedi per sostenere le popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna.