Mancano pochi giorni all’esordio dell’assegno unico e universale per i figli a carico, il sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio minorenne a carico e fino alla maggiore età e, al ricorrere di determinate condizioni, fino al compimento dei 21 anni di età.
A partire dal 1° marzo, cesseranno le prestazioni attualmente erogate in busta paga per il nucleo familiare e le detrazioni fiscali relative. L’assegno unico sostituirà tutte le altre prestazioni, e per chi ha già inviato correttamente la domanda, l’accredito arriverà sull’Iban indicato entro fine mese. Per coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza l’assegno verrà versato in automatico sulla card, senza bisogno di inoltrare alcuna domanda.
Assegno unico al via il 1° marzo
L’assegno unico parte a marzo e sarà erogato a domanda e a cadenza mensile. Se si fa domanda entro giugno si ottengono gli arretrati. L’importo che si ottiene è legato all’Isee ma se non si presenta si ha diritto comunque, facendo la domanda, a 50 euro per ogni figlio.
Assegno unico compatibile con il Reddito di Cittadinanza
Come riporta il sito dell’Inps, l’assegno unico è compatibile con la fruizione di altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali, ed è compatibile con il Reddito di Cittadinanza nei termini e secondo i vincoli indicati.
Assegno unico senza domanda per i beneficiari del Rdc
Ai nuclei familiari percettori del Reddito di Cittadinanza l’assegno unico sarà corrisposto dall’Inps, senza necessità di presentare domanda. La somma spettante verrà versata in automatico sulla Carta RdC.
Assegno unico, come fare domanda
La domanda di assegno unico può essere presentata attraverso:
- il sito Inps con procedura semplificata con SPID, CIE o CNS;
- il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
- tramite patronato.
- da uno dei genitori esercente la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio;
- dal figlio maggiorenne per sé stesso;
- dall’affidatario ovvero da un tutore nell’interesse esclusivo del tutelato.
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