Santanchè-La Russa, sospetti sulla villa comprata e venduta in un’ora

Acquisto e vendita lampo destano molti sospetti dopo il caso Visibilia: le accuse a Dimitri Kunz, compagno di Santanchè, e Laura De Cicco, moglie di La Russa

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro del Turismo Daniela Santanchè sono finiti nel vortice dello scandalo che nelle ultime settimane sta mettendo in difficoltà il governo Meloni. Il primo si ritrova coinvolto suo malgrado nella storia del figlio Leonardo Apache, accusato di violenza da una giovane, la seconda invece è invischiata nel caso Visibilia tanto da far tremare la sua posizione. Ma insieme, i due, potrebbero presto finire in un altro caso pronto a far discutere. Non loro direttamente, ma chi con il presidente del Senato e il ministro condivide la vita di ogni giorno, ovvero la moglie e il compagno, che sono finiti al centro di un caso sospetto di compravendita immobiliare a Forte dei Marmi.

Il caso Kunz-De Cicco

A far balzare agli onori della cronaca il caso, l’ennesimo pronto a sconvolgere la maggioranza e a portare a probabili indagini più approfondite, è stato Domani e a essere coinvolti sono Dimitri Kunz, compagno di Daniela Santanchè, e Laura De Cicco, moglie di Ignazio La Russa. Se il ministro e il presidente del Senato sono molto legati dal punto di vista lavorativo e affettivo, con un’amicizia che va avanti da anni, anche i rispettivi compagni di vita sembrano andare molto d’accordo, tanto da aver messo su un’operazione lampo su una villa che ha destato non pochi sospetti.

I due soci, infatti, lo scorso 12 gennaio sono stati protagonisti di un’acquisizione e vendita lampo di una villa di 350 metri quadrati su tre livelli, con ampio giardino e piscina, immersa nel verde del parco della Versiliana. L’acquisto, con tanto di accordo preliminare firmato il 20 luglio 2022 con Kunz e De Cicco da una parte e dall’altro l’avvocato Elisabetta Nati, rappresentante del venditore 93enne Francesco Alberoni, è stato formalizzato a inizio anno per 2,45 milioni. La villa però non è rimasta molto in possesso dei due, con una vendita che ha fruttato oltre un milione di euro di profitto.

Nulla di strano se venisse considerata l’evoluzione del mercato da un mese all’altro, ma tra acquisto e vendita sarebbero passati soltanto 58 minuti. Secondo le carte in possesso di Domani, infatti, la vendita è avvenuta alle 10.18 del 12 gennaio, con l’acquirente Antonio Rapisarda, erede dei biscotti Gentilini, che ha versato nelle casse dei due soci 3,45 milioni . Un profitto di oltre un milione che fa storcere il naso e pensare male a molti.

I sospetti sulla vendita

Dal luglio 2022 a gennaio 2023, tra l’accordo preliminare e l’acquisto-vendita flash, sono successe tante cose. Il nome di Rapisarda, amico di entrambi, sarebbe emerso a ottobre, con l’imprenditore e finanziere, che da anni investe in immobili in Versilia, che si sarebbe detto pronto a sborsare un milione in più rispetto alla cifra d’acquisto di Kunz-De Cicco.

Opportunità ben colta dai due e super affare? È quello che si presume e che le carte dicono, perché non c’è nulla che possa far pensare alla minima irregolarità della compravendita. Ma tra giugno e gennaio è anche il periodo in cui Visibilia, gruppo amministrato da Santanchè e Kunz, cominciava a sprofondare nei debiti.

Il guadagno di un milione, infatti, ha fatto suonare il campanello d’allarme dei magistrati milanesi, con la segnalazione dell’operazione sospetta arrivata da Bankitalia nelle scorse settimane sulla scrivania della procuratrice aggiunta Laura Pedio che, col procuratore Marcello Viola, coordina il pool di pm che gestiscono i fascicoli sulle crisi societarie delle aziende del ministro del Turismo.

Ma Rapisarda, che potrebbe essere coinvolto nel caso, ha minimizzato: “Gli ho fatto un favore, certamente. Ma non è altro che una classica compravendita. La loro fortuna è stata avere un affare del genere tra le mani”. Alberoni, il venditore, ha infatti sottolineato che il prezzo ottenuto era congruo a quanto da lui richiesto e che prima di Kunz-De Cicco erano arrivate altre offerte più basse nel corso dell’anno che erano state rispedite al mittente.