Assegno di inclusione in pagamento dal 15 febbraio, chi ne ha diritto

Il pagamento dell'Assegno di inclusione è subordinato al completamento dell'iter relativo all'iscrizione al Siisl, al Pad e all'Sfl: cosa deve fare chi è rimasto indietro

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il primo pagamento dell’Assegno di inclusione ha risentito di una falsa partenza: ciò si deve in parte alle approfondite attività di istruttoria dell’Inps, che per alcuni potenziali percettori non sono ancora finite. Si consideri poi che una famiglia su quattro si è vista respingere la domanda perché non ha indicato se nel nucleo familiare ci sono membri in stato di bisogno e a loro carico o perché non è stato firmato il Patto di attivazione digitale finalizzato all’effettiva ricerca di lavoro. Il prossimo pagamento dell’Assegno di inclusione è previsto per giovedì 15 febbraio.

Assegno di inclusione, i requisiti

Come è ormai noto, l’Assegno di Inclusione viene riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano al loro interno almeno un componente minorenne, disabile, con almeno 60 anni di età o in condizione di svantaggio e inserito in programma di assistenza certificato dalla pubblica amministrazione.

Assegno di inclusione, non basta che la domanda sia acquisita

La domanda per l’Assegno di inclusione muta il suo status in “acquisita” non appena viene inserita nel sistema e protocollata. A quel punto l’Inps la prenderà in carico e avvierà la sua attività istruttoria. L’esito della domanda è però subordinato al riconoscimento dei titoli.

Circa un quarto delle domande finora acquisite sono passate da “in fase di elaborazione” a “sospesa” per il problema sopra accennato.

Anche chi dovesse avere presentato la nuova certificazione che comprova il suo diritto al beneficio potrebbe non riuscire a incassare l’Assegno di inclusione entro il 15 febbraio. Una situazione che desta preoccupazione in tutte quelle famiglie che hanno perso ogni forma di sostentamento da quando è stato spento il Reddito di cittadinanza.

Per monitorare lo stato della propria domanda occorre accedere a MyInps, la propria area personale sul portale dell’Istituto previdenziale. Attualmente l’Inps sta procedendo alla fase istruttoria delle domande inviate dall’8 al 31 gennaio 2024. Per queste domande, se accolte, il pagamento del 15 febbraio è riferito alla mensilità di gennaio; mentre la mensilità di febbraio verrà erogata martedì 27.

Supporto per la Formazione e il Lavoro: requisiti e dove fare domanda

L’Assegno di inclusione è solo una delle terminologie che deve imparare chi intenda accedere alle misure che hanno preso il posto del Reddito di cittadinanza. Un’altra sigla da imparare è Sfl (Supporto per la Formazione e il Lavoro), una misura di avviamento al lavoro tramite progetti di formazione, di riqualificazione, progetti socialmente utili e servizio civile. L’iniziativa è rivolta ai singoli componenti dei nuclei familiari di età compresa tra i 18 e i 59 anni. La domanda viene presentata all’Inps in via telematica o tramite i Caf.

Altre sigle da imparare: Siisl (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa) è la piattaforma informatica presente sul sito dell’Inps sulla quale accedere per presentare il Pad (Patto di attivazione digitale). Una volta sottoscritto il Patto di servizio personalizzato, l’interessato potrà ricevere o ricercare offerte di lavoro direttamente sul Siisl, mentre nel frattempo frequenta corsi di qualificazione professionale.

Una volta completato l’iter ci si potrà recare presso Poste Italiane per ottenere la Carta Adi (Carta di Inclusione). Prima però occorre ricevere l’sms di conferma, una mail o una notifica nell’app Siisl.

Il pagamento dell’Assegno di inclusione avviene dal mese successivo alla sottoscrizione del Patto. Per incassare il pagamento dell’assegno il 15 febbraio era dunque necessario regolarizzare la propria posizione entro gennaio.