Trovate aflatossine in alcuni cibi: i prodotti da non comprare

Trovate tracce di micotossine in alcuni lotti di cereali venduti da una famosa catena di discount: ecco quali sono i rischi per la salute

Pubblicato: 29 Maggio 2022 14:57

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Il Ministero della Salute ha emanato in data 24 maggio 2022 un nuovo richiamo per un prodotto alimentare che potrebbe essere contaminato. Si tratta di cereali venduti da una famosa catena di discount, e che potrebbero contenere delle micotossine, cioè tossine causate da alcune tipologie di funghi.

Aflatossine nei cornflakes Lidl: quali prodotti non bisogna comprare

Dopo i recenti casi delle lasagne ritirate dai supermercati per la presenza di plastica e dell’acqua minerale contaminata da stafilococco, un altro cibo è nel mirino del Ministero. A essere oggetto del nuovo richiamo sono cereali venduti da Lidl. E nello specifico i cornflakes di mais da agricoltura biologica, con etichetta “Bio Corn Organic Flakes”.

Il prodotto è commercializzato in confezioni da 375 grammi con il marchio Lidl Stiftung ed è prodotto dalla Nordgetreide GmbH Co. KG con sede a Lübeck, in Germania, in Macklenbruger Street, 202.

I lotti interessati dalla possibile contaminazione da aflatossine riportano le seguenti date di scadenza.

  • 29.05.2023.
  • 30.05.2023.
  • 04.06.2023.

In attesa di ulteriori verifiche da parte delle autorità sanitarie, fa sapere il Ministero, “si pregano i consumatori di non consumare il prodotto e di restituirlo” nei punti vendita in cui è stato acquistato.

Continua a essere molto alta anche l’attenzione dell’opinione pubblica nei confronti dei prodotti che potrebbero essere stati contaminati dalla salmonella. Non solo alimenti con cioccolato, ma anche frutti di mare.

Cosa sono le aflatossine e come si sviluppano negli alimenti

Le aflatossine sono prodotte dal metabolismo secondario, cioè indotto da fattori esterni, di alcune specie di micro funghi filamentosi, come l’Aspergillus falvus e l’Aspergillus parasiticus.

Si possono sviluppare nelle fasi di coltivazione, di raccolto e di immagazzinamento di numerosi prodotti di origine vegetale come i cereali, e in particolare il mais, i semi oleosi come le arachidi, le spezie, le granaglie, la frutta secca ed essiccata.

Le specie di funghi che producono le aflatossine crescono in ambienti caldi e umidi oppure molto secchi, e per questo sono maggiormente a rischio le colture dei Paesi tropicali e subtropicali. Tuttavia il cambiamento climatico favorisce lo sviluppo di questi microorganismi anche a latitudini in genere più temperate o addirittura fredde.

Il mondo della scienza ha finora classificato 17 tipi di aflatossine. Sono 5 quelli che devono essere monitorati a causa della loro diffusione e della loro tossicità, e i loro quantitativi nel cibo sono regolati da leggi dell’Unione Europea.

  • Aflatossina B1.
  • Aflatossina B2.
  • Aflatossina G1.
  • Aflatossina G2.
  • Aflatossina M1.

Perché le aflatossine sono pericolose per l’uomo e quali danni causano

Le aflatossine possono creare danni alla salute sia a breve e medio termine che cronici negli esseri umani. Colpiscono in particolare il fegato.

L’aflatossina B1, detta anche AFB1, ha un’azione genotossica. Agisce sui geni con funzione epatocancerogena. Può cioè provocare il cancro al fegato. Nel 1993 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro l’ha inserita nel gruppo 1, cioè tra gli agenti cancerogeni certi.

L’esposizione a questi agenti avviene principalmente attraverso gli alimenti, assumendo prodotti contaminati, ma può avere luogo anche per inalazione e tramite contatto con la pelle, soprattutto in ambiente lavorativo. Sono particolarmente a rischio infatti gli operatori dei mangimifici.