Talco cancerogeno? La causa all’azienda è miliardaria

Da anni l'azienda è accusata di produrre talco cancerogeno e oggi è arrivata la proposta di risarcimento: ecco a quanto ammonta, poi lo stop alla produzione

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Redazione

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Decine di migliaia di azioni legali da fronteggiare hanno portato una dei colossi farmaceutici più grandi al mondo a fare un passo indietro per uno dei prodotti più venduti in assoluto. Parliamo di Johnson & Johnson, rinomata azienda farmaceutica, che ha deciso di ritirare dal mercato globale il borotalco entro la fine del 2023 dopo i lunghi strascichi di alcune azioni legali che vedono coinvolto il prodotto a base di amido di mais.

Dagli anni Settanta a oggi, infatti, l’azienda americana ha collezionato quasi 40.000 cause da parte dei consumatori e dei loro sopravvissuti che hanno accusato la società di mettere in commercio un prodotto che avrebbe causato il cancro. Ma il talco è una sostanza cancerogena?

Borotalco cancerogeno, l’inchiesta che ha coinvolto J&J

Per cercare di comprendere cosa sia successo e cosa abbia portato Johnson & Johnson a questo deciso passo indietro bisogna tornare indietro nel tempo e rispolverare le prime inchieste degli anni Settanta. Dal 1971, infatti J&J ha collezionato una serie di cause da parte di clienti che accusavano il talco dell’azienda come sostanza cancerogena.

A svelare testimonianze, deposizioni, atti processuali e documenti è stata Reuters, che ha sottolineato che dal 1971 agli inizi degli anni 2000 all’azienda sarebbe stato segnalato che sia il talco grezzo sia le polveri finite a volte risultavano positive per piccole quantità di amianto e che i dirigenti della società, tecnici, dottori e avvocati si sarebbero dati da fare per capire il caso. J&J, però, avrebbe cercato di risolvere il problema da sé, senza mai rivelarlo alle autorità né ai consumatori.

Da qui l’avvio di cause su cause, oggi giunte a circa 40.000, che hanno portato la multinazionale a un punto di svolta (qui vi abbiamo parlato di numerosi prodotti ritirati per i rischi legati a tossine e sostanze cancerogene).

La causa miliardaria e lo stop al borotalco

Secondo quanto emerge, infatti, Johnson & Johnson si sarebbe detta disposta a pagare 8,9 miliardi di dollari in 25 anni per saldare “tutte le affermazioni attuali e future” secondo cui il borotalco e altri suoi prodotti cosmetici a base di talco avrebbero causato il cancro. Una scelta che arrivata dopo le continue richieste di consumatori e familiari delle vittime che negli anni hanno fatto pressione alla multinazionale.

Il colosso farmaceutico americano ha poi confermato la decisione del ritiro del borotalco dal mercato entro la fine del 2023. Una scelta non presa per ammettere le colpe e le eventuali responsabilità, ma anzi giustificata come valutazione e ottimizzazione del “nostro portafoglio per essere meglio posizionati per la crescita di lungo termine”.

Già nel 2019 l’azienda era stata costretta a  richiamare una partita di talco per bambini quando un campione è risultato positivo per una traccia del materiale cancerogeno. Quest’anno quindi la decisione di dire stop, col prodotto che è già stato ritirato negli Stati Uniti e in Canada.

Cercandosi di difendere dalle accuse, il Gruppo ha sottolineato: “Continuiamo a credere che queste affermazioni siano pretestuose e prive di valore scientifico. Tuttavia risolvere la questione nel modo più rapido ed efficiente possibile è nell’interesse dell’azienda e di tutte le parti”.