La sanità spacca l’Italia in due: ospedali e medici promossi solo al Nord

Il report della Commissione europea sulla qualità della vita nelle città Ue sancisse la netta divisione tra Nord e Sud d'Italia sulla sanità: Palermo la città peggiore.

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

L’Italia da un punto di vista della sanità appare sempre più divisa in due, Nord e Sud. Se nel primo caso troviamo infatti ospedali e strutture sanitarie all’avanguardia, con medici motivati e competenti, nel secondo ci si trova spesso di fronte a strutture fatiscenti o assenti, con il personale medico che risulta essere insufficiente e sobbarcato da una grande mole di lavoro. A conferma di quanto detto è arrivato anche il report Quality of life in European cities realizzato dalla Commissione europea con il contributo di Istat per evidenziare la qualità della vita di 85 città dell’Ue. In Italia il divario tra i dati delle città del Nord e del Sud è netto, specie in tema di Sanità.

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Uno degli aspetti del report della Commissione europea sulla qualità della vita nelle 85 città Ue interessa il livello di soddisfazione che i cittadini hanno nei confronti delle strutture sanitarie del loro territorio. Guardando il grafico riassuntivo dei dati emerge chiaramente con nella parte Settentrionale dell’Italia vi siano città che hanno delle percentuali di soddisfazioni paragonabili a quelli dell’Europa del Nord (fascia compresa tra il 75 e l’83 per cento), ovvero Bologna e Verona, così come che vi siano delle altre città dell’area in cui i servizi sanitari vengano giudicati soddisfacenti da fette della popolazione comprese tra il 64 e il 75 per cento (Torino).

Ospedali nel Sud d’Italia, i dati poco incoraggianti

Al Sud d’Italia la soddisfazione espressa dai cittadini in relazione alle strutture sanitarie locali cambia drasticamente rispetto ai buoni risultati conseguiti dalle città del Nord d’Italia. Napoli e Palermo, ad esempio, conseguono delle soglie di soddisfazione da parte dei loro cittadini molto simili a quelle che vengono espresse da cittadini dell’Europa dell’Est (valori registrati inferiori al 47 per cento). Va un po’ meglio a Roma, anche se il dato si conferma essere inferiore rispetto a quello delle città del Nord d’Italia e d’Europa. I dati della Capitale italiana sono in linea con quelli registrati in alcune città degli Stati dell’Europa dell’Est e della penisola Iberica, con la soglia di apprezzamento che oscilla in questo caso tra il 47 e il 64 per cento.

Palermo, la peggiore delle città italiane in tema di ospedali

Ai dati generali, nel report della Commissione europea sono affiancati anche quelli relativi alle graduatorie delle migliori e delle peggiori città in tema di strutture sanitarie. Anche in questo caso, il sistema sanitario italiano non fa una bellissima figura, portando due delle città più rappresentative del Sud d’Italia all’interno della lista delle dieci peggiori città d’Europa. Si tratta di Napoli e Palermo. Quest’ultima ha ottenuto una soglia di soddisfazione nelle strutture sanitarie da parte dei cittadini pari al 37 per cento, sopra in Europa soltanto a Podgorica in Montenegro (36 per cento), Miskolc in Ungheria (35 per cento) e Skopje in Macedonia (27 per cento), mentre Napoli è al 39 per cento, posizione che condivide con la capitale greca Atene poco sopra a Budapest al 38 per cento. Le migliori tra le peggiori sono Belgrado (41 per cento), Piatra Neamț e Bucarest (entrambe al 45 per cento).