Covid, via al vaccino spray: come funziona e quando arriva

Secondo le previsioni, il vaccino mucosale anti Covid potrebbe arrivare in Europa già a metà 2023, ma l'approvazione potrebbe arrivare dopo

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Redazione

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Marco Cavaleri, responsabile della Strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, nel corso di un’intervista pubblicata dall’Adnkronos ha parlato a lungo degli spray nasali o da somministrare per bocca per immunizzarsi dal Covid. La nuova generazione di preparati, quella dei vaccini mucosali per il Sars-Cov-2, è tra le innovazioni più attese e ricercate dalla comunità scientifica. E potrebbe essere molto più vicina di quello che appare.

Quando arrivano i vaccini mucosali anti Covid: la previsione dell’Ema

Ancora siamo in una “situazione piuttosto interlocutoria”, ha spiegato il dirigente dell’Ema, spiegando che allo stato attuale non ci sono certezze. Ma la speranza è quella di poter vedere dei risultati clinici o di uso reale intorno alla metà del 2023, ad esempio con il vaccino cinese di CanSino. L’iter delle autorizzazioni però arriverà solo dopo un confronto con le aziende produttrici, e non è detto che entro la fine dell’anno si riesca a trovare un vaccino mucosale efficace o ad approvarlo.

Comunque c’è un grosso interesse delle autorità regolatorie e sanitarie internazionali, non solo l’Ema ma anche i National Institutes of Health, nel far avanzare la ricerca in questo senso. La diffusione dei vaccini di nuova generazione potrebbe infatti servire a debellare il virus, rendendo più facile l’immunizzazione dei cittadini grazie a tecniche di somministrazione semplificate, o addirittura all’autosomministrazione da parte del paziente stesso. Ma non solo.

Come funzionano i vaccini mucosali e in pillola anti Covid e quali sono

La speranza è anche quella che i vaccini mucosali siano più efficaci nel prevenire l’infezione e la trasmissione del virus. Quello più atteso, come già accennato, è il CanSino, già in uso in Cina. Si tratta di un vaccino inalatorio che utilizza un adenovirus disattivato. Altre tecnologie mucosali utilizzano invece un virus vivo ma attenuato, come il preparato di Codagenix, di tipo intranasale. Vaxart lavora invece a un vaccino orale, in forma di pillola.

Sono molte le compagnie al lavoro in tutto il mondo. L’esperto dell’Agenzia europea dei medicinali ha sottolineato che ci sono diverse piccole aziende che lavorano su questo tipo di progetti e, per via delle loro dimensioni e degli investimenti ridotti, faticano a portare avanti lo sviluppo clinico di prodotti e quindi a iniziare tutto l’iter di approvazione. A livello globale sarebbero almeno un centinaio le aziende impegnate nella ricerca di vaccini mucosali, e alcuni sono già stati approvati in alcuni Paesi.

I vaccini mucosali potrebbero proteggere anche dai contagi lievi e quindi bloccare del tutto la trasmissione del Sars-Cov-2 perché stimolano la produzione di anticorpi IgA nelle mucose che rivestono le cavità del naso e della bocca, bloccando l’infezione sul nascere e inducendo quella che viene definita immunità sterilizzante. Per altre malattie, come la poliomielite, l’influenza e il colera, si sono già dimostrati efficaci. E ora potrebbero essere l’arma definitiva contro il Covid.

Abbiamo parlato di vaccino anti Covid spray già qua, nei primi mesi della pandemia, quando il raggiungimento di questo risultato appariva ancora molto lontano. Nel mentre la campagna vaccinale contro il coronavirus si sta sviluppando su un doppio binario, quello dell’ampliamento della platea della quinta dose, come spiegato qua, e quello del vaccino bivalente, di cui vi abbiamo spiegato il funzionamento qua.