Covid, via libera alla quinta dose di vaccino: chi la deve fare e quando

Mentre il Covid torna ad accelerare la sua corsa in tutta Italia, il Ministero della Salute emana una circolare con le indicazioni per la quinta dose di vaccino

Nonostante l’ottobrata, anche quella bis, che sta regalando temperature decisamente sopra la norma anche nel Nord Italia, con l’avvicinarsi dei primi freddi si teme per una ripresa della circolazione importante del Covid. Con l’addio alle misure di contenimento, si è registrata come prevedibile una impennata dei contagi.

Sono tanti gli italiani che stanno prendendo il virus per la seconda o persino per la terza volta. Ma le cose sono cambiate rispetto a un anno fa. Oggi, ci possiamo dire relativamente tranquilli grazie alla ampia copertura vaccinale che abbiamo in Italia. Ricordiamo infatti che il nostro è il Paese con uno dei più alti tassi di immunizzazione di gregge.

Covid: la situazione dei contagi e della malattia grave in Italia

Nella prima settimana di ottobre si osserva come l’incidenza sia cresciuta in tutto il Paese, con 504 casi su 100mila abitanti; in salita anche l’Rt, a 1.30: tutti dati che si portano inevitabilmente dietro un lieve aumento del tasso di occupazione dei posti in area medica, 10%, e in terapia intensiva, 2,4%.

Ma grazie ai vaccini possiamo dirci più ottimisti e in grado di gestire quella che non è più, almeno ora, una emergenza, ma una condizione abituale con cui dovremo probabilmente fare ancora i conti a lungo.

Intanto, mentre le varianti Omicron del Covid, sempre più contagioso ma meno letale, segnano l’endemizzazione e dunque la “normalizzazione” del virus, scoppia la polemica nella comunità scientifica internazionale per l’esperimento condotto in un laboratorio della Boston University, in cui sono stati uniti il ceppo originario del virus, detto Wuhan, con l’ultima variante Omicron 5. Risultato: una letalità dell’80% (ne abbiamo parlato approfonditamente qui).

Tornando all’attuale contesto epidemiologico, a fronte di un’aumentata circolazione del virus, per garantire un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di Covid, e nel rispetto del principio di massima precauzione, il Ministero della Salute ricorda che è bene mantenere comportamenti prudenti ed effettuare le dosi di richiamo del vaccino soprattutto per le persone fragili e gli ultra 60enni.

Qui l’allerta per una nuova ondata e chi è più a rischio stavolta.

Quinta dose di vaccino Covid: chi la deve fare

A questo proposito, è appena stata emanata una nuova circolare che dà indicazioni sulla somministrazione della quinta dose. Sì, la quinta dose, che in termini tecnici viene chiamata terza dose booster.

Il Ministero raccomanda un’ulteriore dose di richiamo con vaccino a mRNA bivalente per alcune categorie:

  • persone con 80 anni o più
  • ospiti delle strutture residenziali per anziani
  • persone di età uguale o superiore a 60 anni con fragilità motivata da patologie concomitanti o preesistenti, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRNA monovalente.

Oltre alle categorie raccomandate, su richiesta degli interessati, anche tutti gli altri soggetti con più di 60 anni che hanno già ricevuto la quarta dose e vogliono fare la quinta possono vaccinarsi con un’ ulteriore dose di vaccino a mRNA bivalente.

Quando va fatta la quinta dose

Ma quando va fatta la quinta dose? La raccomandazione è dopo che siano passati almeno 120 giorni dalla precedente vaccinazione o dall’eventuale ultima infezione da Covid.

Ricordiamo che i vaccini a m-RNA bivalenti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4- 5), sono già autorizzati dall’EMA e dall’AIFA per l’utilizzo come dose di richiamo, a prescindere dal numero di dosi precedentemente ricevute (qui tutto ciò che sappiamo sui vaccini bivalenti).

Un altro dubbio che in tanti ci ponete e che vogliamo sciogliere riguarda gli altri vaccini. Il Ministero della Salute precisa che per tutti i vaccini anti-Covid autorizzati in Italia è possibile la somministrazione concomitante o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo, con altri vaccini, compresi i vaccini basati sull’impiego di patogeni vivi attenuati. Anzi, il Ministero sottolinea l’importanza di agevolare la somministrazione contemporanea del vaccino antinfluenzale e di quello anti-Covid.

L’unica eccezione per i vaccini concomitanti o ravvicinati riguarda il vaccino contro il vaiolo delle scimmie, per il quale invece resta ancora valida l’indicazione di una distanza di almeno 4 settimane, cioè 28 giorni, tra un vaccino (quindi anche anti-Covid) e l’altro.

Qui le multe in arrivo per i no vax, che però potrebbero anche riuscire a non pagare

Le patologie per cui è fortemente raccomandata la quinta dose per gli over 60

Qui di seguito riportiamo le condizioni concomitanti o pre-esistenti di fragilità nei soggetti di età uguale o superiore ai 60 anni, per cui il Ministero raccomanda fortemente la quinta dose di vaccino anti-Coronavirus a mRNA bivalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni.

Malattie respiratorie:

  • Fibrosi polmonare idiopatica;
  • Malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia.

Malattie cardiocircolatorie:

  • Scompenso cardiaco in classe avanzata (III – IV NYHA);
  • Pazienti post-shock cardiogeno.

Malattie neurologiche:

  • Sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;
  • Sclerosi multipla;
  • Distrofia muscolare;
  • Paralisi cerebrali infantili;
  • Miastenia gravis;
  • Patologie neurologiche disimmuni.

Diabete / altre endocrinopatie severe

  •  Diabete di tipo 1;
  • Diabete di tipo 2 in terapia con almeno 2 farmaci per il diabete o con complicanze;
  • Morbo di Addison;
  • Panipopituitarismo.

Malattie epatiche:

  • Cirrosi epatica

Malattie cerebrovascolari:

  • Evento ischemico-emorragico cerebrale con compromissione dell’autonomia neurologica e cognitiva
  • Stroke nel 2020-22;
  • Stroke antecedente al 2020 con ranking ≥ 3.

Emoglobinopatie:

  • Talassemia major;
  • Anemia a cellule falciformi;
  • Altre anemie croniche gravi.

Disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva e psichica):

  • Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992

Altro:

  • Fibrosi cistica;
  • Sindrome di Down;
  • Grave obesità (BMI >35).