Meningite batterica uccide un bimbo di 7 mesi: cos’è e come si cura la malattia

Quali sono i sintomi e come riconoscere in tempo la meningite batterica? Il caso di un bambino di 7 mesi morto a Roma riaccende l'allarme sulla malattia

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Un tragico fatto di cronaca riaccende le luci dei riflettori sulla meningite batterica in Italia. Un bimbo di appena 7 mesi, infatti, è deceduto al Bambino Gesù di Roma dopo aver contratto una forma violenta di meningite. Nel giro di poche ore, purtroppo, la malattia è avanzata non lasciando scampo al piccolo che, arrivato al Santa Maria Goretti di Latina con febbre alta, è morto nella Capitale.

Bimbo di 7 mesi ucciso dalla meningite

La meningite, fortunatamente, non balzava agli onori della cronaca da diversi mesi, ma a causa di un ultimo e violento episodio è tornata a fare notizia. A farne le spese, purtroppo, un bimbo di appena 7 mesi deceduto a Roma a causa della corsa inesorabile della malattia nel giro di poche ore. Il piccolo, che era stato ricoverato sabato 20 gennaio al Santa Maria Goretti di Latina, aveva accusato inizialmente soltanto una febbre molto alta.

Ma il quadro è precipitato nelle ore successive, con le condizioni del bimbo che sono subito apparse preoccupanti. La febbre, infatti, non accennava a diminuire e i medici, capita la situazione, hanno deciso di optare per il trasferimento al Bambino Gesù di Roma.

Nonostante la corsa presso il nosocomio della Capitale e le cure somministrate dal personale medico, il bimbo non è sopravvissuto alla violenza della malattia ed è deceduto domenica 21 gennaio.

Al momento non sono state presentate denunce e non i sono indagini aperte sul caso, ma la famiglia del piccolo ha deciso di rivolgersi all’avvocato Giovanni Codastefano per valutare la possibilità di chiedere ulteriori accertamenti, nella speranza di poter avere più informazioni su quanto accaduto prima della morte del figlio.

Cos’è la meningite e come si cura

Una notizia, come detto, che fa circolare nuovamente la paura della meningite. Si tratta di una Malattia Invasiva Batterica (MIB) che, come riferito dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) rientra nella cerchia delle “infezioni caratterizzate dalla presenza di batteri in siti normalmente sterili (ad esempio sangue, liquido cefalo-rachidiano, liquido pleurico)”.

I sintomi più classici e più specifici di meningite sono:

  • Rigidità del collo
  • Febbre
  • Stato mentale alterato
  • Tachipnea (Respirazione accelerata)
  • Tachicardia
  • Pressione bassa
  • Macchie sulla pelle come petecchie ed ecchimosi

Nello specifico le MIB possono essere causate da batteri come il meningococco o lo pneumococco. Tra i fattori di rischio per le MIB, l’Iss elenca l’età, la stagionalità, la vita di comunità, il fumo e la comorbidità, ovvero la presenza di altre infezioni delle prime vie respiratorie o alcune immunodeficienze.

Ma si tratta comunque di una patologia che può essere trattata. L’Iss, infatti, fa sapere che il trattamento della meningite batterica si basa soprattutto sulla terapia antibiotica. L’identificazione e caratterizzazione del batterio che causa la malattia è importante sia per orientare la terapia antibiotica del paziente, sia per definire se è necessaria la profilassi dei contatti. In caso di meningite da meningococco e, in misura minore, da Haemophilus influenzae b, i contatti stretti del malato hanno un maggior rischio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Per questo è indicata la loro profilassi antibiotica.

Per quanto riguarda i vaccini, invece, in Italia dagli anni Novanta è comune la vaccinazione contro Haemophilus influenzae b. Sono disponibili sul mercato anche i vaccini contro alcuni sierotipi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco. Per quanto riguarda lo pneumococco sono disponibili il vaccino coniugato 10 valente, il vaccino coniugato 13 valente e il vaccino 23 valente polisaccaridico, per il meningococco, invece, sono attualmente disponibili vaccini coniugati polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, W e Y e il vaccino coniugato contro il sierogruppo C. Sono inoltre attualmente disponibili nuove formulazioni vaccinali proteiche per prevenire le forme invasive da meningococco di sierogruppo B.