Meningite batterica uccide bimbo di sette mesi: quali sono i sintomi e le misure preventive che abbiamo?

La meningite batterica è un’infezione delle meningi che può degenerare in quadri clinici molto acuti, soprattutto in pazienti pediatrici. L’arma migliore è la vaccinazione.

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Lorenzo Paci

Biologo

Biologo molecolare appassionato di scrittura, da anni lavora nell’ambito della divulgazione scientifica scrivendo articoli su tematiche biomediche.

La meningite torna purtroppo sulle pagine dei notiziari e al centro dell’attenzione in Italia a seguito del decesso di un bimbo di soli sette mesi all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Il bambino è deceduto rapidamente a causa di una violenta forma di meningite nonostante gli sforzi del personale medico-sanitario.

Il piccolo paziente è arrivato in un primo momento al Santa Maria Goretti di Latina con una febbre molto elevata; a causa dell’inasprirsi dei sintomi durante la notte, il personale ha autorizzato il trasporto nell’ospedale della capitale dove purtroppo è morto alcune ore dopo.

Meningite batterica: cause, agenti patogeni e fattori di rischio

La meningite è una grave infiammazione delle meningi, ossia le membrane tessutali protettive che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Questa condizione è causata da agenti infettivi che possono essere virus o batteri.
Nel caso di una meningite batterica i principali patogeni correlati con la sua comparsa sono:

  • Neisseria meningitidis (meningococco).
  • Streptococcus pneumoniae (pneumococco).
  • Haemophilus influenzae

Questi patogeni possono causare meningiti, sepsi, polmoniti, batteriemie e altre infezioni gravi. Il meningococco, ad esempio, può portare a sepsi meningococcica, un quadro clinico talvolta grave e fulminante.

La patologia si può manifestare con forme violente che rappresentano sempre una seria minaccia per la salute pubblica, soprattutto per i bambini sotto i 5 anni di età.

La stagionalità vede un aumento dei casi tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La vita in comunità, il fumo e l’esposizione al fumo passivo, oltre alla comorbidità come immunodeficienze, sono fattori di rischio.

Come si effettua la diagnosi di meningite batterica?

La diagnosi della meningite coinvolge una combinazione di esami clinici, test di laboratorio e diagnostica per immagini. Ecco come viene solitamente condotta:

  • Il medico inizia con un esame fisico approfondito per valutare i sintomi e cercare segni di rigidità nucale, fotofobia, cambiamenti nello stato mentale e altri sintomi caratteristici della meningite.
  • Analisi del liquido cerebrospinale: il campione di liquido cerebrospinale viene aspirato tramite puntura lombare e in seguito sottoposto a varie analisi, inclusa la conta delle cellule, la valutazione della presenza di globuli bianchi e rossi, la misurazione della pressione intracranica, l’osservazione al microscopio e la coltura per individuare eventuali agenti infettivi.
  • Test di imaging: la meningite può causare gonfiore e infiammazione delle membrane cerebrali. Gli esami di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) del cervello possono essere eseguiti per valutare l’entità del danno e identificare eventuali complicazioni.
  • Esami del sangue: alcuni test del sangue possono rilevare segni di infezione e determinare il tipo di agente patogeno coinvolto.
  • Test diagnostici rapidi: in alcuni casi, possono essere utilizzati test rapidi per rilevare specifici agenti patogeni.

La combinazione di questi approcci fornisce una valutazione completa e consente al medico di stabilire una diagnosi accurata della meningite, guidando poi il trattamento appropriato. La rapidità nell’avviare la terapia è spesso cruciale per il successo nel gestire questa condizione grave.

L’importanza del monitoraggio epidemiologico

La meningite batterica acuta, causata principalmente da N. meningitidis e S. pneumoniae nei bambini e negli adulti, nonché da Listeria spp nei neonati e negli anziani, è una patologia per la quale il monitoraggio degli aspetti epidemiologici è di cruciale importanza, al fine di delineare e scoprire in tempo eventuali fenomeni epidemici.

Secondo il Ministero della Salute, le malattie invasive batteriche rappresentano una causa significativa di morbosità, caratterizzata da gravi complicanze. La prevenzione primaria di queste malattie è possibile attraverso la vaccinazione, con vaccini già efficaci nel primo anno di vita.

Quali sono i sintomi della meningite batterica?

Per quanto concerne la sintomatologia clinica, questa sebbene spesso evidente, può risultare sfumata o addirittura assente in specifiche categorie di pazienti, come neonati, alcolisti, anziani, immunocompromessi o coloro che sviluppano la meningite in seguito a procedure neurochirurgiche.

La presenza di deficit neurologici focali, ottundimento, crisi epilettiche, valori elevati di pressione endocranica, costituisce un segnale importante. In tali casi, la puntura lombare dovrebbe essere rimandata in attesa dei risultati della diagnostica per immagini. È imperativo avviare il trattamento della meningite batterica acuta il più rapidamente possibile, anche in assenza di una diagnosi confermata.

Come viene trattata la meningite batterica?

Il trattamento della meningite batterica si basa principalmente su una terapia antibiotica.
Il primo passo essenziale per l’impostazione di un trattamento antibiotico e per determinare se sia necessaria la profilassi dei contatti è l’identificazione del batterio responsabile. I contatti stretti del malato, soprattutto in caso di meningococco e HIB, hanno un maggior rischio di ammalarsi, giustificando la profilassi antibiotica.

Un altro aspetto di cruciale importanza nella lotta contro le meningiti batteriche è l’attuazione di misure di prevenzione efficaci. La prevenzione primaria delle malattie batteriche invasive si effettua tramite campagne di vaccinazione. I vaccini contro Haemophilus influenzae b, Neisseria meningitidis (sierogruppi A, B, C, W, Y) e Streptococcus pneumoniae sono disponibili e raccomandati, contribuendo a ridurre il numero di casi.

Che sfide ci pone la ricerca sulle meningiti batteriche?

Nonostante i progressi nella prevenzione e nel trattamento, la meningite batterica rimane una minaccia seria per la salute pubblica. La ricerca continua è fondamentale per comprendere meglio ogni sfaccettatura di questa patologia, migliorare le strategie preventive e sviluppare nuovi trattamenti.

La tragica morte del bimbo di 7 mesi sottolinea l’urgenza di affrontare queste sfide in modo collaborativo, garantendo la salute e la sicurezza della popolazione.