Grissini ritirati dal mercato per rischio microbiologico: i lotti interessati

Nuova nota di richiamo e ritiro dal mercato per un prodotto da parte del Ministero della Salute: ecco i rischi per i lotti interessati per rischi microbiologici

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Nuovo allarme nei supermercati italiani, con il Ministero della Salute che ha diramato ancora una volta delle note per il ritiro di alcuni prodotti dagli scaffali. Questa volta, dopo aver pubblicato sul proprio sito diversi richiami per rischi fisici, il prodotto finito sotto la lente di ingrandimento potrebbe provocare problemi microbiologici.

Nello specifico parliamo di una marca di grissini, presente in diversi supermercati, che è stata richiamata subito per degli errori nella produzione e conseguente mancata comunicazione che potrebbe provocare non pochi problemi ai consumatori finali.

Grissini ritirati dal mercato

A rientrare nel richiamo pubblicato sul sito del Ministero sono i grissini biologici Opus, prodotti dall’omonima Opus APIS SAS di Arianna Convertini nello stabilimento di via Morelli 15 a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.

Non uno, non due, ma ben sette le linee di prodotto interessate dal richiamo, tutti grissini di diverse varianti che hanno il medesimo problema. Infatti, nelle note pubblicate sul sito del Ministero della Salute, si legge che i grissini devono essere ritirati per possibile presenza di allergene non dichiarato in etichetta, ovvero la senape.

Un problema non di poco conto che ha interessato i seguenti prodotti:

  • Grissino biologico senza glutine al sesamo;
  • Grissino biologico senza glutine allo zenzero e curcuma;
  • Grissino biologico senza glutine al pomodoro e origano;
  • Grissino biologico senza glutine al rosmarino;
  • Grissino biologico senza glutine al burro fumè;
  • Grissino biologico senza glutine allo zafferano e papavero;
  • Grissino biologico senza glutine alla noce moscata e miele di castagno.

Tutti i prodotti, secondo le note di richiamo, sono in vaso vetro da 180g o monoporzione da 25g, con i lotti interessati che hanno scadenze dal marzo 2024 al dicembre 2024, ma anche con scadenza gennaio, febbraio e marzo 2025.

Problema degli allergeni

Si tratta di un richiamo che spesso viene messo in atto per poter prevenire qualsiasi tipo di problema al consumatore finale, in quanto nel caso specifico mancherebbe  l’avvertenza obbligatoria per legge: “Il prodotto non deve essere consumato da soggetti allergici alla senape“.

Il Regolamento UE n. 1169/2011, entrato in vigore il 13 dicembre 2014, infatti ha introdotto l’obbligo per produttori ed esercizi commerciali di segnalare, nei cibi, la presenza di sostanze che possono provocare allergie o intolleranze.

Si parla di allergeni quando si fa riferimento a 14 sostanze da indicare obbligatoriamente come:

  • Cereali contenenti glutine;
  • Crostacei;
  • Uova;
  • Pesce;
  • Arachidi;
  • Soia;
  • Latte;
  • Frutta a guscio;
  • Sedano;
  • Senape;
  • Semi di sesamo;
  • Anidride solforosa e solfiti;
  • Lupini;
  • Molluschi.

La sicurezza alimentare al primo posto

Come detto, la sicurezza alimentare è messa al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati. Nello specifico questo meccanismo è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato.

In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo, cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.