Il ministero della Salute ha fatto scattare l’allerta 3 sul Fentanyl in Italia. Una preoccupazione emergente negli ultimi anni, che ora esplode, sulla scia di quanto da tempo accade negli Stati Uniti. Oltre oceano è infatti la principale causa di overdose.
All’inizio del mese di febbraio è stata inviata una circolare alle Regioni, che ha confermato l’allerta 3. Proviamo però a capire cosa significhi tutto ciò, così come quali saranno le conseguenze nel pratico di questa decisione.
Fentanyl, allerta 3 in Italia
La nota del ministero della Salute porta la firma del direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia. Alle Regioni è stata comunicata dal ministero della Salute l’attuazione dell’allerta di grado 3.
Non una scelta comune, dal momento che si tratta del massimo livello raggiungibile. Tutto ciò si traduce, per comprendere la situazione, in un potenziamento delle “misure di protezione dei preparati farmaceutici a base di Fentanyl e suoi derivati”.
L’intenzione è chiaramente quella di ridurre al minimo il rischio che tali farmaci possano uscire dal circuito sanitario. Esiste infatti un pericolo concreto che alcuni prodotti a base di Fentanyl terminino sul mercato nero. Tutto ciò rappresenta già una realtà in Italia, anche se non a livelli statunitensi. Il governo di Giorgia Meloni si sta attivando per evitare che ci si possa avvicinare a quegli estremi.
Il documento in questione trae spunto da una nota riservata dell’Istituto Superiore di Sanità. Pagine redatte a inizio febbraio, che hanno evidentemente portato a una rapida messa in atto da parte del ministero della Salute. Una catena di responsabilità che ha portato le indicazioni fino alle Regioni, al Dipartimento delle Politiche antidroga e al Comando dei Carabinieri per la tutela della salute.
L’uso del Fentanyl in Europa
Come detto, se si parla di allerta Fentanyl, il pensiero va agli Stati Uniti. L’uso di questo farmaco per scopi non medici, però, è in grande diffusione anche in Europa. Il ministero della Salute ricorda come sia “recentemente diventato la principale causa di overdose negli Stati Uniti d’America”.
In Europa, fortunatamente, la portata di questo fenomeno è ancora limitata. La nota cita dati relativi al 2021, evidenziando come siano stati segnalati 137 decessi associati all’uso del Fentanyl. Un problema gravoso soprattutto in Germania, dove sono stati registrati ben 88 casi del totale indicato.
Il farmaco sarebbe stato sottratto nella maggior parte dei casi ai canali leciti di distribuzione per l’uso medico, si legge nella nota diffusa. Come detto, i dati forniti riguardano il 2021 e tanto potrebbe essere cambiato negli ultimi anni. Il ministero sottolinea infatti come sia “essenziale tenere presente che i dati europei attuali siano probabilmente una sottostima”.
Per quanto la diffusione dell’uso del Fentanyl sia ancora relativamente limitato nel vecchio continente, tale sostanza rappresenta a tutti gli effetti una minaccia potenziale. Ciò potrebbe influire in maniera significativa sulla salute e la sicurezza europea nel prossimo futuro. In parole povere, occorre agire oggi e con forza per evitare scenari peggiori. Si spiega così l’allerta 3 diramata.
Ma cos’è il Fentanyl? Intervistato da Il Messaggero, il professore ordinario di Psichiatria dell’Università di Milano Bicocca, Massimo Clerici, ha fornito una risposta esaustiva. Rientra nella categoria degli oppioidi sintetici ed è 100 volte più potente della morfina e 50 volte più dell’eroina come analgesico.