Liceo del Made in Italy, l’ultima proposta di Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d'Italia è tornata a parlare del mondo della scuola e ha rilanciato l'idea di creare un istituto per difendere le eccellenze italiane

Foto di Federico Casanova

Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

In una campagna elettorale condotta a ritmi serratissimi, sviluppata in poche settimane, con un’infinità di idee da comunicare e poco spazio per approfondirle, Giorgia Meloni ha chiesto espressamente ai propri alleati di centrodestra di non avanzare proposte ritenute irrealizzabili o surreali, cercando di rimanere su dei binari di credibilità agli occhi del Paese e non solo. Tra decine di comizi tenuti in ogni parte d’Italia e diversi confronti pubblici in cui ha affrontato gli argomenti più disparati, la leader di Fratelli d’Italia ha comunque trovato il modo di ammonire Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, rimbeccati in più occasioni per gli slogan propagandistici dei loro programmi.

In particolare, Meloni non ha usato i guanti per rivolgersi ai partner di coalizione nel momento in cui entrambi hanno promesso la realizzazione in pochi anni del Ponte sullo Stretto di Messina, ma anche quando hanno parlato di scostamenti di Bilancio da decine di miliardi di euro (il segretario della Lega) e di pensioni innalzate per tutti a mille euro (il capo di Forza Italia).

Giorgia Meloni rilancia la creazione del Liceo Made n Italy: di cosa si tratta

Eppure, diversi analisti e agenzie di fact checking sostengono come anche molte proposte di Fratelli d’Italia paiano ad oggi come difficilmente realizzabili da un punto di vista normativo e formale. L’esempio che spesso viene citato è quello illustrato da Meloni in un comizio tenuto pochi giorni fa a Termoli, in provincia di Campobasso. In quella sede l’ex ministra – che tutti i sondaggi accreditano come prossima inquilina di Palazzo Chigi – ha parlato della volontà del suo partito di “creare un liceo Made in Italy“. Si tratterebbe di una nuova tipologia di istituto “che andrebbe a formare i nostri giovani per dare continuità ad una serie di settori dell’economia italiana che rischiano di essere totalmente perduti”.

Le tempistiche ristrette dell’evento non le hanno permesso di sviscerare ulteriori particolari, ma nelle ore successive altri esponenti del partito hanno comunque cercato di delineare il profilo della proposta, parlando di quelle “professioni artigianali” che hanno reso grande l’immagine del nostro Paese nel mondo e che oggi, purtroppo, “vedono sempre meno giovani interessati ad imparare questi mestieri“.

Liceo Made in Italy: l’idea di Meloni per rilanciare la scuola

Affrontando questi temi, Giorgia Meloni tenta così di ampliare il proprio consenso all’interno di un mondo, quello della scuola, che lei stessa ritiene ostile al centrodestra. Tanto da spingerla a dichiarare come, tra i suoi sogni, ci sia anche quello di creare un sistema di istruzione in cui “per essere un buon docente non si deve avere la tessera della Cgil“. Un’affermazione che ha subito innescato forti polemiche, attirandole anche molte critiche da parte delle associazioni di categoria.

La presidente di Fratelli d’Italia ha poi voluto chiarire il proprio pensiero, specificando come volesse solamente fare notare che “la sinistra ha sempre rivendicato con orgoglio la sua forza negli ambiti della cultura, negli ambiti artistici e accademici e anche della scuola. Il fatto che in questi contesti sia più facile definirsi di sinistra che di destra è un fatto difficilmente negabile, e che per di più la sinistra rivendica”.