Perché Alessandra Moretti è stata chiamata “ladylike”

L'europarlamentare democratica fece parlare di sè nel 2014 per essersi autodefinita una "ladylike"

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Conosciuta oggi come europarlamentare nelle file del Partito Democratico, la vicentina Alessandra Moretti nel 2014 vinse le primarie del Pd per correre alla presidenza della regione Veneto, dove venne però sconfitta dal presidente uscente Luca Zaia. Durante la campagna elettorale, una sua intervista al Corriere della Sera scatenò forti polemiche dopo che criticò lo stile austero e l’aspetto di Rosy Bindi, promuovendo invece uno stile curato ed elegante, definendosi lei stessa una “ladylike“.

La nascita di questo termine

Moretti espresse con convinzione che il suo modo di praticare la politica rappresentasse un “approccio ladylike”, caratterizzato da elementi che dovessero suscitare piacere e affinità. Questo approccio era fortemente associato al modello di donna politica che ella sosteneva di incarnare: una figura che coniugava bellezza, competenza, cura nell’aspetto e brillantezza intellettuale. Nel corso di un’intervista, Alessandra Moretti indirizzò critiche nei confronti di Rosy Bindi, figura di spicco e fondatrice del Partito Democratico, ritenendo il suo stile “penalizzante per l’estetica”. Le dichiarazioni di Moretti, che presentava se stessa come una donna moderna e consapevole del proprio valore, evidenziavano l’importanza che attribuiva al concetto di estetica. In tal senso, affermava di frequentare regolarmente un’estetista ogni settimana e difendeva con veemenza le colleghe Marianna Madia e Maria Elena Boschi, considerandole “belle e capaci come me”.

Un’importante intervista rilasciata da Alessandra Moretti al canale Corriere TV confermò ulteriormente il suo stile franco e diretto. Tuttavia, tale franchezza suscitò una serie di polemiche e critiche, trovando eco nell’ironia e nel sarcasmo diffusi attraverso i canali online. Ciò causò un’onda di reazioni così intense che, pochi giorni dopo, durante un incontro dedicato alle primarie regionali del Partito Democratico in Veneto, Alessandra Moretti ritrattò le sue dichiarazioni precedenti. In questa occasione, ella ribadì che le donne dovrebbero essere giudicate in base alle loro capacità e alle loro espressioni. Sottolineò che la femminilità poteva essere espressa senza dover subire automaticamente giudizi negativi, e che se ciò implicava una maggiore fatica nel farlo comprendere agli altri, allora si sarebbe affrontata quella sfida con determinazione, poiché le donne erano abituate a superare sfide simili.

Cos’è lo stile “ladylike”

Il concetto di “abbigliamento da lady” in sé evoca un panorama suggestivo e distintivo. Questo tipo di abbigliamento comunica un’idea di eleganza intrecciata con il potere della femminilità. Non si tratta semplicemente di una scelta estetica, ma piuttosto di un linguaggio visivo che si intende trasmettere. Questo linguaggio non si basa su tonalità accese o tagli convenzionali, ma su una ricerca di sobrietà e raffinatezza. Complessivamente, l’abbigliamento da lady rappresenta un‘estetica sofisticata e assertiva. Esprime una donna che possiede consapevolezza del proprio valore e non esita a farlo risplendere. Nell’ambito lavorativo, questo stile può dimostrarsi particolarmente efficace nel garantire che la propria voce venga ascoltata e nell’affermare un’autorevolezza incisiva. La moda, in tale contesto, diviene non solo un mezzo di vestizione, bensì una forma di espressione e comunicazione in sé.