Maria Elena Boschi e il rapporto politico con Matteo Renzi

Maria Elena Boschi ha spiegato che senza Matteo Renzi avrebbe lavorato nella giustizia, ma l'allora sindaco di Firenze è riuscito ad appassionarla

Foto di Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Quando si pensa a Maria Elena Boschi e al suo ruolo nella politica italiana, non si può fare a meno che collegare il suo nome a quello di Matteo Renzi. Il loro sodalizio ha origini relativamente recenti, e la stessa ex ministra ne ha parlato ampiamente nel corso di alcune interviste, svelando dei retroscena mai emersi in passato. Dal loro incontro sono nate alcune delle pagine più importanti della recente storia politica italiana, tra riforme costituzionali mai attuate e un nuovo modo di parlare agli elettori. MEB, come è stata rinominata dalla stampa, è stata in grado di cavalcare successi e profonde crisi istituzionali e personali nuotando sempre in superficie, ritagliandosi un ruolo di primo piano nel dibattito italiano.

Chi è Maria Elena Boschi: l’impegno politico tra PD e Italia Viva

Classe ’81, Maria Elena Boschi nasce a Montevarchi, in provincia di Arezzo. Si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze e consegue un master in Diritto societario. Dal 2009 esercita la professione di avvocato, specializzandosi in diritto societario, diritto delle società quotate e diritto bancario. L’anno prima inizia anche la sua carriera politica, come portavoce dei comitati a sostegno della candidatura a sindaco di Michele Ventura alle elezioni amministrative di Firenze contro il giovane candidato Matteo Renzi.

Dopo la vittoria di quest’ultimo, Maria Elena Boschi ne diventa consigliera giuridica per le primarie del centrosinistra del 2012 e coordinatrice della campagna elettorale. Aderisce all’area dem dei rottamatori. Nel 2013 viene eletta alla Camera dei Deputati e dopo la vittoria alle primarie del leader fiorentino entra a far parte della Segreteria Nazionale del Partito Democratico come responsabile della Riforme istituzionali.

Dal 2014 al 2016 diventa ministra delle Riforme costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento nel governo Renzi. Il premier le affida anche le deleghe all’attuazione del programma. Durante il suo mandato lavora alla riforma costituzionale per superare il bicameralismo perfetto, che dopo l’approvazione da parte delle Camere viene bocciata da un referendum confermativo. Contribuisce anche alla formulazione dell’Italicum.

Nel 2016 viene nominata sottosegretaria di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Gentiloni. Nel 2018 viene rieletta alla Camera dei Deputati e nel 2019 passa a Italia Viva, il partito centrista di Matteo Renzi, diventandone capogruppo. Viene rieletta anche alle elezioni politiche del 2022.

Che rapporto c’è tra Maria Elena Boschi e Matteo Renzi

Riguardo il suo rapporto con Matteo Renzi, Maria Elena Boschi ha dichiarato di essere rimasta folgorata dal suo innovativo modo di agire. “La politica è stata improvvisa e imprevista, mai avrei pensato di fare una carriera in quell’ambito”, ha spiegato nel corso di un’intervista rilasciata al programma Verissimo, ammettendo di aver sempre creduto che avrebbe lavorato nel campo della giustizia. “Per quello ho studiato Giurisprudenza e ho fatto l’avvocato”, ha sottolineato.

Poi però l’incontro con Matteo Renzi, ai tempi sindaco di Firenze, che avrebbe portato in città una vera e propria “rivoluzione, anche per il modo diverso di fare politica”. A colpirla sarebbe stata inoltre proprio la volontà rottamatrice dell’attuale presidente di Italia Viva e il tema del ricambio generazionale. “Mi ha fatto appassionare alla politica, che poi è diventato il mio lavoro principale”.