Russia e Germania, tensione alle stelle: intercettazioni tedesche su un attacco missilistico

Accuse reciproche tra Russia e Germania, con il governo di Putin che svela le intercettazioni dell'esercito tedesco di Scholz

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Nel corso degli ultimi giorni si è parlato di guerra su grande scala in Europa con grande ricorrenza. Nel mirino c’è sempre la Russia di Putin, che ora pare indirizzare lo sguardo politico verso la Germania.

La tensione aumenta e il vecchio continente vede spauracchi di un passato che oggi sembra non molto lontano. La notizia della convocazione dell’ambasciatore della Germania da parte del governo russo ha fatto il giro del mondo. Il motivo? Gli audio diffusi nei giorni scorsi dai media, che consentono di ascoltare le parole di militari tedeschi che discutono della guerra in Ucraina, così come dell’uso di missili Taurus.

La versione di Berlino

Pronta la risposta dell’ambasciatore Alexander Graf Lambsdorff, che ha spiegato alla stampa tedesca cosa sia realmente accaduto. Quest’oggi, lunedì 4 marzo, ha ribadito come l’incontro con esponenti del governo russo abbia avuto come tematiche delle questioni bilaterali. In nessun caso, ha sottolineato, si è trattato di una convocazione inerente la fuga di notizie. Si è espresso in merito anche la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, che ha smentito fortemente una convocazione del diplomatico.

Duro attacco da Mosca

Il clima geopolitico in Europa va complicandosi settimana dopo settimana, questo è innegabile. Le parole di Ursula von der Leyen ne sono la riprova. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, non ha usato mezzi termini nel descrivere la situazione.

“Le registrazioni suggeriscono dei piani per lanciare attacchi contro il territorio russo. Discussi in modo specifico e sostanziale all’interno dell’esercito tedesco”. Politicamente parlando, la Russia ha lasciato una porta leggermente aperta alla Germania, offrendo una via d’uscita dall’impaccio predeterminata.

“Dobbiamo capire se l’esercito agisce per conto proprio”. Ecco il suggerimento a Scholz, che per la Russia dovrebbe di fatto ammettere di non essere capace di controllare la situazione. Berlino si è barricata dietro una linea di comunicazione standard, definendo i commenti russi assurdi.

Lo stesso Scholz si è più volte espresso di recente sull’ipotesi di un conflitto con la Russia, sottolineando come vada evitato a ogni costo. Si è inoltre opposto fermamente all’ipotesi di inviare dei soldati sul territorio. Prospettiva non del tutto scartata invece da Macron.

Le intercettazioni

Gli audio hanno una durata di ben 38 minuti e svelano una riunione tenutasi la scorsa settimana. Questa si è svolta attraverso una piattaforma online, il che ha facilitato di certo la registrazione. Impegnati in questo confronto tre ufficiali e soprattutto il capo di Stato Maggiore dell’aviazione tedesca, Ingo Gerhartz. Si è discusso in questa sede dell’uso di missili da crociera Taurus contro obiettivi russi.

Un colloquio preparatorio per un briefing con il ministro della Difesa Boris Pistorius. Nelle intercettazioni è possibile sentir indicare tre obiettivi, tra i quali ne spicca uno in particolare. Si tratta del ponte di Kerch, che unisce la Crimea occupata alla Federazione Russa.

Gerhartz entra ovviamente nei dettagli, trattandosi di un meeting privato. Ha spiegato come l’esercito ucraino sia già in grado di manovrare i Taurus. Ha così di fatto smentito le dichiarazioni di Scholz. La sua versione vedeva infatti la mancanza d’istruzione dei militari di Zelensky come ostacolo per la consegna a Kiev dei missili.

Ad oggi non si ritiene possibile che i tre ufficiali o lo stesso Gerhartz possano aver fatto trapelare in alcun modo tutto ciò. Il mirino è invece stato posto sulla Russia stessa. Si ipotizza l’uso di esperti informatici per spiare il governo di Berlino. Si attende ora un rapporto accurato del controspionaggio tedesco sull’accaduto, che per Pistorius è un chiaro atto di “guerra ibrida”.