Putin lancia l’allarme, attacchi agli F-16 ucraini nelle basi Nato

Putin non usa mezzi termini e fa tremare l'Europa: le basi Nato non sono intoccabili, se da lì partiranno i caccia F-16 per l'Ucraina

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Viviamo una realtà nella quale si attuano attacchi e se ne annunciano di nuovi, più gravosi anche sotto l’aspetto dell’equilibrio geopolitico, su base quotidiana. Si riflette sul se e quando il mondo piomberà in una nuova guerra mondiale ma, allo stato attuale, si può facilmente parlare di un clima bellico che è divenuto già realtà.

Lo chiariscono ancora una volta le parole di Vladimir Putin, che cavalca politicamente l’onda lunga dell’atroce attacco interno subito. Il presidente russo ha di fatto lanciato una minaccia diretta alla Nato. Le basi non possono dirsi al sicuro ma, al tempo stesso, il neo eletto presidente nega categoricamente un progetto per invadere l’Europa.

La minaccia dalla Polonia

Il 24 marzo un missile russo lanciato contro l’Ucraina ha invaso lo spazio aereo della Polonia. Una violazione durata 39 secondi. Il ministero degli Esteri si era espresso con toni duri, annunciando una pretesa di spiegazioni e chiedendo alla “Federazione russa di fermare gli attacchi aerei terroristici contro gli abitanti e i territori dell’Ucraina”.

La situazione è mutata il 26 marzo, con il governo di Varsavia che ha di fatto scelto la via dell’escalation. Il viceministro degli Esteri, Szejna, ha spiegato in un’intervista a RMF24 come si stia valutando la possibilità di abbattere i missili che volano verso il territorio della Nato. Una mossa che potrebbe comportare una risposta della Russia ad oggi imprevedibile.

Russia, basi Nato nel mirino

Si è così giunti alle parole di Vladimir Putin, che non ha di certo scelto di allentare la tensione internazionale. Di fatto il presidente russo ha ipotizzato degli attacchi rivolti al territorio Nato. Nello specifico ha rivolto lo sguardo ai caccia F-16, qualora fossero forniti all’Ucraina.

Rappresentando una minaccia per la Federazione, quest’ultima si sentirebbe in pieno diritto di colpirli, a prescindere dalla loro localizzazione, anche se ancora all’interno delle basi Nato. Cosa vuol dire tutto ciò? Si andrebbe incontro all’attuazione dell’articolo 5 del Trattato del Patto Atlantico. Ciò prevede che tutti gli alleati intervengano militarmente in caso di attacco straniero a un Paese membro, come sarebbe in questo caso.

“Se verranno adoperati da aeroporti di Paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo. Non importa dove si trovino”. L’urgenza di tale distruzione è data dal fatto che, ufficialmente, la Russia ritiene gli F-16 una minaccia di dimensioni enormi, potendo trasportare armi nucleari. Tutto ciò autorizza un’allerta massima, spiega Putin, che è pronto ad agire di conseguenza.

Nonostante tali dichiarazioni, che scuotono il mondo e lasciano presagire un conflitto in grado di lacerare il Vecchio Continente, Putin reputa una “totale assurdità” l’ipotesi che la Russia stia pianificando di invadere un Paese europeo.

“L’accusa secondo la quale stiamo progettando di invadere l’Europa, dopo l’Ucraina, è una totale assurdità. È intesa unicamente a intimidire la popolazione”. Ha spiegato, in un incontro con i piloti dell’aeronautica militare russa, come tutto ciò venga pronunciato in un contesto di chiara crisi economica. Il tenore di vita dei cittadini va peggiorando e così la classe politica ha bisogno di giustificarsi. Ecco la sua visione: “Stanno intimidendo la loro popolazione, parlando di una potenziale minaccia russa, mentre tentano di espandere la loro dittatura al mondo intero”.

In questo contesto, chi tenta di non avvelenare la discussione internazionale, che si poggia su basi fragilissime, è il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Pur restando un pieno sostenitore del supporto garantito all’Ucraina, sul lungo periodo, non nega come alcune linee non vadano valicate.

Si parla di forniture di missili a lungo raggio, utilizzabili anche in funzione offensiva, così come l’invio di truppe europee sul suolo ucraino: “Fermo restando il sostegno risoluto all’Ucraina, per me è importante una cosa, faremo del nostro meglio per evitare un’escalation di questa guerra, cioè una guerra tra Russia e Nato”.