Federico Caffè

Federico Caffè è stato un economista italiano.

Federico Caffè
Fonte: formiche.net

Federico Caffè, economista, come docente all’Università La Sapienza di Roma ebbe tra i suoi allievi i futuri Governatori della Banca d’Italia Mario Draghi e Ignazio Visco. La sua sparizione, avvenuta nel 1987, è tuttora avvolta nel mistero.

Nome completo: Federico Caffè
Nascita: 6 gennaio 1914
Luogo di nascita: Pescara
Morte: 15 aprile 1987
Luogo di morte: Roma
Professione: economista

BIOGRAFIA

Federico Caffè, nato a Castellammare Adriatico (in seguito frazione del comune di Pescara) il 6 gennaio 1914, è stato un economista italiano.

Proveniente da una famiglia in condizioni economiche modeste, ha cominciato a lavorare ancora bambino, all'età di dieci anni, come bigliettaio di un cinema della sua città natale.

Successivamente è stato impiegato nel Banco di Roma e, grazie allo stipendio maturato, si è laureato con lode nel 1936 in Scienze economiche all'università La Sapienza di Roma, nella quale ha cominciato a insegnare a soli 25 anni.

Nonostante la bassa statura che lo ha caratterizzato, Federico Caffè ha prestato servizio militare e, dopo l'8 settembre 1943, è stato renitente alla leva, rifiutandosi quindi di prestare servizio militare obbligatorio.

Durante la sua intensa vita professionale è stato anche consulente e successivamente capo di gabinetto del ministro della Ricostruzione, Meuccio Ruini, durante il governo Parri.

Inoltre con una borsa di studio, dopo la guerra ha passato un anno alla London School of Economics, a Londra, trascorrendo un periodo molto fecondo nel quale ha avuto modo di approfondire la sua conoscenza del pensiero keynesiano e delle politiche sociali del governo laburista.

CARRIERA

La sua carriera nel campo delle scienze economiche inizia nel 1939 quando, a tre anni dalla laurea, comincia a lavorare come assistente nella facoltà di Economia dell'università La Sapienza. Ha inoltre lavorato per la Banca d'Italia. Negli anni immediatamente successivi è stato:

  • docente all'università di Messina;
  • docente di Economia politica a Bologna;
  • professore ordinario di Politica economica e finanziaria alla Sapienza di Roma.

Dal 1967 al 1969 fa parte del Comitato scientifico della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. Inoltre, collabora in modo assiduo con i quotidiani Il Messaggero, Il Manifesto e L'Ora, scritti poi raccolti in due distinti volumi. La carriera accademica di Caffè è stata arricchita anche dalla sua attività di relatore di oltre mille tesi di laurea e dalla formazione di numerosi economisti del nostro Paese. Fra i suoi studenti più illustri ci sono il presidente della Banca centrale europea e presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi; il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, il preside della Facoltà di economia e commercio della Sapienza, Giuseppe Ciccarone.

È stato inoltre mentore e amico di Franco Archibugi (fratello della regista Francesca), Giorgio Ruffolo, Luigi Spaventa, Marcello De Cecco, Fernando Vianello, Ezio Tarantelli (assassinato dalle Brigate rosse nel 1985). E poi ancora di Nicola Acocella, Sergio Baldini, Fausto Vicarelli, Bruno Amoroso, Guido M. Rey, Gian Cesare Romagnoli, Pierluigi Ciocca, Vieri Ceriani, Marco Ruffolo, Enrico Giovannini, Daniele Archibugi, Nino Galloni, e numerosi altri economisti italiani. Caffè per molti anni svolge anche attività di consulente per l'economia della casa editrice Laterza ed è docente universitario di Giuseppe Laterza, che a si è laureato con lui nel 1981. Numerosi sono stati anche i suoi rapporti con i sindacalisti, fra i quali Antonio Lettieri.

Federico Caffè ha sempre lavorato sui temi della politica economica e del welfare, focalizzandosi in particolare sugli aspetti sociali e sulla distribuzione dei redditi. Inoltre, ha dedicato attenzione agli economisti scandinavi e alle esperienze di tali Paesi proprio nel campo del welfare. Fra i suoi meriti anche la divulgazione in Italia del pensiero e degli scritti di Gunnar Myrdal e Frederick Zeuthen.

VITA PRIVATA

Federico Caffè nasce da Vincenzo, ferroviere, e da Erminia Montebello, secondo dei tre figli sopravvissuti della coppia (due sorelline, più piccole di lui, morirono precocemente).

Non si hanno notizie di una sua vita sentimentale.

La sua morte, avvenuta a Roma presumibilmente il 15 aprile 1987, è ancora oggi considerata un mistero. Caffè viveva in un elegante quartiere di Roma con suo fratello Alfonso. Alla data della sua scomparsa aveva da poco raggiunto i limiti d'età per l'insegnamento universitario ed era ormai professore fuori ruolo.

Caffè è sparito da quella abitazione e suo fratello, che dormiva nella stanza vicina, ha trovato solo l'orologio, i documenti, un libro di Sciascia e gli occhiali da lettura. Secondo alcuni si sarebbe tolto la vita, secondo altre ipotesi avrebbe scelto una sorta di esilio, forse in un convento.

Di fatto il giorno dopo la sua scomparsa i suoi studenti setacciarono la Capitale sperando di ritrovarlo.

La sua morte presunta è stata dichiarata dal Tribunale di Roma l'8 agosto 1998.


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