La scomparsa dell’economista Federico Caffè è un caso irrisolto ancora oggi, nonostante risalga al 1987, al quale nessuno è mai riuscito a fornire una risposta soddisfacente. Noto ai più, al di fuori del suo ambito professionale (nel quale era un luminare, ndr), per essere stato il professore di Mario Draghi, Federico Caffè è di colpo sparito nel nulla, senza lasciare la minima traccia, al punto che quella del 30 ottobre 1998 è soltanto una presunta data di morte.
La scomparsa di Federico Caffè
Celebre docente di politica economica e finanziaria presso l’Università La Sapienza, Federico Caffè ha avuto numerosi studenti nel corso della sua lunga carriera nella facoltà di Economia e Commercio. Tra questi non può che spiccare l’ex presidente della Bce ed ex premier d’Italia Mario Draghi.
Allontanatosi dall’insegnamento da circa due anni, all’età di 73 anni il professore fece perdere del tutto le sue tracce. A lanciare l’allarme fu suo fratello Alfonso, che conviveva con lui in un appartamento di Monte Mario, in via Alberto Cadlolo, al civico 42.
Pochi anni fa è stato Antonio Del Greco, al tempo funzionario di polizia, a ricostruire le ore successive alla denuncia. Parlando all’AGI, ha raccontato l’alternanza con altre sezioni della Mobile. Turni di sette ore per essere certi di riuscire a rintracciarlo. Fu tutto inutile. A complicare le cose era la localizzazione dell’appartamento, sito al confine della riserva di Monte Mario. Meno case presenti e più natura, il che si traduce in una zona impervia e complessa da analizzare. Le indagini sono subito state condotte nel parco, con l’ausilio di cani e di elicotteri.
La stampa ebbe modo di scoprire l’accaduto soltanto una settimana dopo la denuncia. Il tutto grazie a un comunicato del fratello, in cerca d’aiuto da qualsiasi direzione. Anche molti ex allievi hanno preso parte alle ricerche, il che ci lascia pensare che tra loro potesse esserci anche Mario Draghi.
“Si era allontanato da casa senza portare nulla con sé. Sulla scrivania c’erano occhiali da vista, chiavi di casa e orologio. Impossibile ipotizzare fosse uscito da molto, per questo lo si cercò soprattutto nell’area vicina del vastissimo parco”.
Le ipotesi sulla sparizione
Al tempo della scomparsa, l’ex docente Federico Caffè soffriva di una forte depressione. A confessarlo fu il fratello, che spiegò come fosse stato colpito da svariati lutti, dalla morte della madre alla tata, cui era molto legato. Erano venuti a mancare, inoltre, anche tre ex allievi, per un incidente stradale, un tumore e omicidio. Il sopraggiungere della pensione, in questa prospettiva, sarebbe stato il colpo di grazia, considerando come l’insegnamento fosse ormai la sua unica ragione di vita.
Nessun elemento emerse per pensare anche alla via dell’assassinio. Anche sull’ipotesi suicidio rimasero delle forti perplessità. Alcun corpo è mai stato trovato, con gli investigatori che passarono in rassegna anche il Tevere. Nessuna traccia del maestro di Mario Draghi. Alcuni ex studenti aiutarono inoltre gli inquirenti nell’analizzare i suoi appunti sparsi per casa, ma nulla fu risolutivo.
Passati in rassegna anche gli ospedali di Roma, nella speranza di trovare notizia di un anziano privo di memoria o confuso ricoverato in seguito a un malore. Alla fine l’ipotesi più avvalorata fu quella dell’allontanamento volontario e lucido, forse per rifugiarsi in un monastero e vivere così l’ultima parte della sua vita, alcuni agenti ipotizzarono al tempo. Il 30 ottobre 1998 fu dichiarata la sua morte presunta.