Congedo parentale, a maggio 2024 previsto il conguaglio con l’integrazione all’80 per cento

I datori di lavoro che ad aprile 2024 hanno concesso la misura ordinaria del congedo parentale, a maggio 2024 potranno provvedere al conguaglio

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

A maggio 2024 gli stipendi dei lavoratori con figli potranno essere soggetti al conguaglio del congedo parentale 2024. Così come precisato dall’Inps nel suo messaggio del 26 aprile 2024, n. 1629, i datori di lavoro che hanno già elaborato le buste paga di aprile 2024 con l’indicazione del congedo parentale nella misura ordinaria del 30 per cento, potranno effettuare il conguaglio della prestazione con l’integrazione all’80 per cento sui flussi Uniemens (Denuncia obbligatoria che il datore di lavoro che svolge la funzione di sostituto d’imposta invia mensilmente all’Inps) di maggio e giugno 2024. Si ricorda a tal proposito che per l’anno in corso l’indennità è all’80 per cento anche per il secondo mese.

Il congedo parentale 2024

La Legge di Bilancio 2024, per sostenere la genitorialità e un maggior equilibrio tra vita privata e lavorativa, è intervenuta per modificare il “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, portando dal 30 al 60 per cento della retribuzione l’indennità del congedo parentale per un’ulteriore mensilità. Questa, più nello specifico, deve essere fruita entro il sesto anno di età del figlio o, alternativamente, entro sei anni dall’ingresso in famiglia di un minore avuto in adozione o affidamento. A questa regola generale è stata apposta un’eccezione riguardante il solo anno 2024, quando l’indennità di congedo parentale, per l’ulteriore mese, sale all’80 per cento della retribuzione del lavoratore/genitore, invece che al 60 per cento. Tale opzione, tuttavia, è riservata solo alle famiglie che terminano il congedo obbligatorio dopo il 31 dicembre 2023.

I due mesi di congedo parentale nel 2024

La variazione alla regola generale prevista per il 2024 porta i genitori, nell’anno, a godere di due mesi di congedo parentale indennizzati all’80 per cento della loro retribuzione. Tale mese in più si aggiunge a quello già previsto dalla Legge di Bilancio 2023, con il congedo parentale sempre all’80 per cento. A poter beneficiare di questo ulteriore mese di congedo sono tutti i lavoratori dipendenti che finiscono il congedo di maternità o di paternità obbligatorio in una data successiva al 31 dicembre 2023. Dal 2025, invece, l’importo del congedo parentale del secondo mese scenderà al 60 per cento così come previsto dalla regola generale.

A chi spetta il congedo parentale

L’Inps in alcune sue diverse comunicazioni (l’ultima è la circolare del 18 aprile 2024, n. 57) ha fornito tutte le istruzioni amministrative e operative relative al congedo parentale 2024. Entrando più nel dettaglio, viene chiarito che la misura è riservata a tutti i genitori che risultino in costanza di un rapporto di lavoro. Può essere sfruttata entro e non oltre i primi 12 mesi di vita del figlio, con il periodo complessivo tra i due genitori che non può essere superiore ai dieci mesi. Tale soglia viene elevata a undici mesi solo nel caso in cui il padre genitore lavoratore si astenga dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi. È bene inoltre precisare che i periodi di congedo parentale possono essere sfruttati contemporaneamente da entrambi i genitori. Nel messaggio 26 aprile 2024, n. 1629, invece, l’Istituto nazionale di previdenza sociale si è rivolto ai datori di lavoro fornendo loro le direttive operative per la gestione degli arretrati connessi all’elevazione dell’indennità di congedo parentale, cioè al conguaglio delle prestazioni.