Pensionati italiani all’estero, quanti sono e dove vivono: i 10 Paesi più gettonati

Quanti sono i pensionati italiani all'estero? E in quali Paesi vanno? L'ultimo report dell'Inps fa luce sul fenomeno e sulle reali motivazioni alla base

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 30 Novembre 2024 18:27

No, l’esodo dei pensionati italiani verso l’estero non esiste dal momento che il fenomeno coinvolge solo poche migliaia di persone ogni anno, con andamenti altalenanti da un anno all’altro. Lo studio Inps intitolato “Le pensioni pagate all’estero” fa il quadro della situazione su quella percentuale di lavoratori a riposo talvolta accusata di “tradire” il proprio Paese natale trasferendo altrove ricchezze che potrebbero invece arricchire la patria.

C’è poi anche un altro trend da considerare: il pagamento delle pensioni Inps a quegli stranieri che, dopo aver chiuso la vita professionale in Italia, hanno deciso di tornare al Paese d’origine o perché non sono riusciti a integrarsi o a caccia di un costo della vita inferiore oppure, ancora, perché desiderosi di ricongiungersi ai familiari. Tali numeri, se si considerano Asia e Africa, sono preponderanti rispetto agli italiani.

I numeri del 2023

I nuovi pensionati italiani all’estero sono 3.110 nel 2023: un numero in crescita rispetto ai 2.563 del 2022, ma in netta diminuzione rispetto ai 4.064 del 2019. “Nel 2023 si sono trasferiti 3.110 pensionati, con un decremento quinquennale del -23,5%, ma rispetto al 2022 il trend è cresciuto del +21,3%”, sottolinea l’Inps.

Il totale dei pensionati italiani all’estero ammonta, al 2023, a 310.000 persone. Anche questo dato è in diminuzione: nel 2016 si parlava di 373.000 persone (-17%).

Un altro dato che emerge dallo studio Inps, frutto di un monitoraggio iniziato 13 anni fa, è che gli anziani, nella stragrande maggioranza dei casi, non lasciano l’Italia per godere gli anni del riposo in Paesi dal Fisco più morbido e dal costo della vita inferiore. Il fenomeno, certamente, esiste e occorre tenerne conto. Ma i pensionati, in genere, si trasferiscono oltreconfine per ricongiungersi ai figli emigrati perché in Italia non hanno trovato lavoro.

Dove vanno i pensionati italiani all’estero

Di seguito, le prime dieci destinazioni per chi si trasferisce all’estero incassando una pensione Inps:

Paesi Dati 2022 Dati 2023
1 Spagna 451 536
2 Svizzera 412 383
3 Germania 214 232
4 Francia 160 185
5 Stati Uniti 124 139
6 Canada 77 120
7 Australia 102 111
8 Belgio 33 81
9 Gran Bretagna 58 64
10 Argentina 32 58
Altri 555 610
Totale 2.563 3.110

Come si evince dalla tabella, le prime nove destinazioni riguardano Paesi occidentali, mentre alla decima posizione c’è l’Argentina, Paese con il quale l’Italia ha un rapporto strettissimo dal momento che, secondo le stime, si ritiene che ad oggi tra il 60% e il 70% della popolazione argentina abbia almeno un antenato italiano. Oltre il decimo posto, i rimanenti 610 pensionati italiani all’estero espatriati nel 2023 si frammentano in una generalità di altri Paesi, il che lascia cadere nel vuoto il timore che veri e propri eserciti di chiome d’argento fuggano dal proprio Paese alla ricerca di esotismo o di paradisi fiscali.

Chi si trasferisce in cerca di un Fisco più morbido farebbe bene a considerare il fatto che le regole possono anche cambiare in corsa, come successo ai pensionati italiani in Bulgaria, destinatari di maxi sanzioni.

Come cambia il numero dei pensionati Inps all’estero

Negli ultimi 5 anni, sono scese del -31,2% le pensioni pagate nell’America del Sud, dove nei decenni passati si era registrata una forte emigrazione di italiani, soprattutto verso Argentina, Venezuela e Brasile. Calano poi del -19,4% le pensioni erogate verso l’America del Nord (Stati Uniti e Canada) e calano del -19,1% quelle erogate in Australia.

Aumentano invece le pensioni verso l’Asia (+39,7%) e l’Africa (+34%).

Per quanto riguarda i Paesi dell’Est Europa l’incremento percentuale è a tre cifre: Ucraina +299,2%, Moldavia +215%, Romania +122,4%. Il grosso delle pensioni è legato a lavoratrici di ritorno nel proprio Paese d’origine.