Affitti brevi, approvato il regolamento europeo: cosa cambia

Il consiglio Ue ha approvato l’introduzione del Codice Unico Europeo che verrà applicato a tutti gli immobili a destinazione turistica. Le novità

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Pubblicato: 21 Marzo 2024 12:37

Arrivano grandi novità a livello europeo sugli affitti brevi. Nei giorni scorsi il Consiglio Ue ha dato il via libera al Codice Unico Europeo per la raccolta e la condivisione dei dati riguardanti i servizi di locazione di alloggi a breve termine, che verrà applicato a tutti gli immobili a destinazione turistica.

Il nuovo regolamento per gli affitti brevi prevede un processo di registrazione e di identificazione degli host, delle loro proprietà e tutti i dati relativi alle prenotazioni dei clienti. L’obiettivo è quello di creare un ambiente più trasparente e regolamentato, grazie all’introduzione di una banca dati europea unica che punta a migliorare la tracciabilità dei servizi, a facilitare il controllo delle autorità e a ridurre l’evasione fiscale.

Le regole operative entreranno in vigore 24 mesi dopo la pubblicazione del testo sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione.

Banca dati unica europea

Il nuovo regolamento prevede la costituzione di una banca dati unica europea delle locazioni brevi, che sarà in grado di contenere informazioni sul mercato con l’obiettivo di aumentare la tracciabilità dei servizi, attraverso un processo di registrazione online armonizzato a livello europeo per identificare gli host e le proprietà.
Le informazioni che dovranno essere raccolte includono l’indirizzo, il tipo di unità, il numero di posti letto e l’identità del locatore, sia persona fisica che giuridica.

Numero unico di registrazione

Al termine della procedura di registrazione, al locatore sarà rilasciato un numero di registrazione unico che rappresenta l’identificativo dell’immobile, consentirà di affittarlo e faciliterà i controlli da parte delle autorità. Il numero identificativo dovrà essere indicato negli annunci sui siti web e sulle piattaforme online.
Gli stati membri dell’Ue istituiranno quindi un unico punto di ingresso digitale per ricevere dati dalle piattaforme su base mensile (ad esempio il numero di notti prenotate, il numero di ospiti, l’indirizzo specifico, il numero di registrazione, l’url relativo all’alloggio).

Le piattaforme online

Le piattaforme online avranno alcuni obblighi relativi alla raccolta dati, alle informazioni pubblicate e al controllo su eventuali irregolarità degli host, oltre alla responsabilità legata alla veridicità delle informazioni e dei dati raccolti e pubblicati. Dovranno effettuare controlli casuali delle informazioni. Le autorità competenti potranno sospendere i numeri di registrazione, chiedere alle piattaforme di rimuovere annunci illegali o imporre sanzioni a piattaforme o locatori non conformi.

Incrocio dei dati

Il regolamento dovrà facilitare l’incrocio delle informazioni sugli immobili registrati nella banca dati con i dati trasmessi alle amministrazioni finanziarie grazie alla direttiva Dac7, che consente di tracciare le informazioni relative agli affitti online dai grandi portali di intermediazione e registrare eventuali anomalie.

Quando entrerà in vigore il regolamento

Il via libera del Consiglio è arrivato il 18 marzo 2024 ed è l’ultima tappa dell’iter legislativo del provvedimento. Il testo è atteso per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione, per poi venire applicato 24 mesi dopo.

Cosa succede in Italia

Mentre l’Europa si è mossa per creare un ambiente più sicuro e regolamentato per gli affitti brevi, nel nostro Paese una novità strettamente legata agli affitti brevi è quella che prevede l’obbligo di richiedere il Cin, il Codice Identificativo Nazionale. L’obbligo è stato introdotto dal decreto Anticipi: chi propone e concede in locazione breve o per finalità turistiche interi appartamenti o anche solo delle stanze è tenuto ad esporre il Codice identificativo nazionale. Il Cin deve essere indicato anche negli eventuali annunci dedicati agli affitti brevi o turistici e viene rilasciato direttamente dal Ministero del Turismo attraverso una procedura automatizzata che, attualmente, non è ancora operativa.
Il Cin diventa obbligatorio a partire dal sessantesimo giorno successivo a quello in cui viene pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, l’avviso con il quale si attesta l’entrata in funzione della Banca Dati Nazionale e del portale del Ministero del Turismo con il quale viene attribuito il Codice Identificativo Nazionale.