L’Italia è sempre stata sinonimo di cultura, arte e bellezza. Con oltre il 60% del patrimonio artistico mondiale e una storia millenaria incisa in ogni angolo del territorio, il Belpaese rappresenta da sempre una delle mete predilette dai viaggiatori di tutto il mondo. Tuttavia, ciò che negli ultimi anni ha cambiato profondamente le regole del gioco è stato l’incontro tra cultura e innovazione digitale.
Il ruolo strategico che la digitalizzazione ha assunto nel rilancio del turismo culturale italiano dopo la pandemia, ha trasformato l’Italia in una delle destinazioni più avanzate al mondo nel campo del cosiddetto “digito-turismo”.
Indice
Turismo e pandemia: una crisi che ha innescato l’innovazione
Secondo la ricerca della Rome Business School intitolata L’industria culturale in Italia: l’impatto della pandemia e la svolta digitale, il 2020 ha rappresentato uno spartiacque traumatico per l’intero comparto turistico-culturale.
L’impatto del Covid-19 sull’economia creativa è stato devastante e il fatturato delle industrie del settore ha registrato una perdita di circa 199 miliardi di euro rispetto al 2019, con un calo del 31%.
Solo in Italia, la spesa dei viaggiatori stranieri, che spingono l’economia turistica, si è ridotta del 79%, con oltre 245 milioni di presenze turistiche in meno rispetto al 2019.
Eppure da questa crisi è emersa una delle trasformazioni più profonde degli ultimi decenni: la cultura italiana ha reagito scommettendo sulla tecnologia e sull’innovazione digitale, accelerando un processo già in corso e trasformando musei, teatri e siti archeologici in hub digitali accessibili da ogni parte del mondo.
Italia nella top 10 europea per il digito-turismo
I primi segnali di rinascita sono stati visibili già nel 2021. Le città storico-artistiche italiane hanno accolto 43,6 milioni di turisti (+15,3% rispetto a 5 anni prima) e la spesa per vacanze culturali ha coperto circa il 40% del totale speso dagli stranieri in Italia, pari a 39 miliardi di euro.
Roma resta la meta più ambita (6,4% degli arrivi), mentre regioni come Lazio, Veneto, Toscana, Lombardia e Campania concentrano l’81,3% della spesa culturale straniera.
Parallelamente, anche le presenze turistiche negli esercizi ricettivi sono tornate a salire: 420 milioni di presenze e 123 milioni di arrivi, confermando l’Italia come quarta in Europa per attrattività turistica, con una quota del 13,4% sul totale Ue28.
Ma il vero salto di qualità arriva con l’integrazione tra cultura e digitale. L’Italia, grazie alla pandemia, ha scalato le classifiche europee in termini di digitalizzazione dell’esperienza turistica.
Secondo il Digital Economy and Society Index (Desi), il nostro Paese è passato dal 21° posto del 2018 al 9° del 2021, superando Germania e Francia.
Oggi, il 73% dei musei italiani offre visite online, con un incremento del 25,4% dei tour virtuali, del 20,4% delle prenotazioni online e un balzo in avanti nell’utilizzo dei social (+18,6%) e della formazione a distanza (+13,6%).
Questa svolta digitale ha ampliato la platea dei fruitori, avvicinando anche i più giovani e gli utenti internazionali grazie a strumenti immersivi come realtà virtuale, gamification e Nft.
In questo scenario il Pnrr ha giocato un ruolo fondamentale, stanziando oltre 7 miliardi di euro per innovazione e digitalizzazione nel settore culturale, con investimenti orientati anche alla tutela del paesaggio rurale, alla sicurezza sismica e alla valorizzazione dei borghi.
Nft, metaverso e patrimonio: la nuova frontiera dell’arte
L’Italia non si è limitata a digitalizzare l’esistente, ma ha saputo creare nuove modalità di fruizione dell’arte, divenendo leader mondiale anche in ambiti innovativi come gli Nft (un biglietto aereo o la prenotazione di una camera d’albergo possono essere “tokenizzati”, diventando Nft).
È italiano, infatti, il primato per la vendita del primo Nft di un’opera musealizzata, il Tondo Doni di Michelangelo, venduto per 240mila euro. L’Italia figura anche tra i primi 10 Paesi al mondo per ricavi da Nft.
Numerose le iniziative che hanno tradotto il patrimonio artistico in esperienze digitali: il Museo Egizio di Torino ha lanciato le Passeggiate del Direttore in VR e il videogioco Ritorno a Deir-el Medina, l’Università di Bari ha creato Nft per tutelare i beni culturali pugliesi e l’Arco della Pace di Milano è il primo monumento italiano ad essere stato trasferito nel metaverso.
Digito-turismo come leva economica strategica
I numeri dimostrano che la trasformazione digitale della cultura non è un semplice adattamento emergenziale, ma un volano strategico per la crescita economica e occupazionale del Paese. Secondo Alexandra Solea della Rome Business School, il settore digito-turistico è ormai uno dei grandi motori dell’economia mondiale e l’Italia ne è protagonista.
Con la digitalizzazione, l’Italia ha reso accessibile il proprio patrimonio anche a chi non può viaggiare, ha attratto nuove fasce di pubblico e ha creato nuove professionalità legate alla cultura e alla tecnologia.
Il connubio tra arte e innovazione ha permesso di trasformare una crisi in un’opportunità, facendo della cultura digitale uno degli asset più dinamici e competitivi del sistema Italia.