Premiati i migliori vini dell’Etna, 14 etichette hanno ottenuto il premio Tre Bicchieri 2026

Gambero Rosso ha premiato i migliori vini dell’Etna: 14 etichette hanno ottenuto il premio Tre Bicchieri 2026 e sono finite nella guida

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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L’Etna continua a essere uno dei laboratori enologici più dinamici d’Europa. In appena un decennio, il vulcano siciliano è passato dall’essere un territorio di nicchia a una delle zone vitivinicole più studiate, corteggiate e premiate al mondo. A confermarlo è l’ultima edizione della guida Vini d’Italia 2026 di Gambero Rosso, che ha assegnato i Tre Bicchieri (il massimo riconoscimento) a 14 etichette etnee.

Una selezione che racconta la trasformazione di un terroir unico e, allo stesso tempo, la maturità raggiunta da una nuova generazione di produttori capaci di interpretare la montagna-vulcano con sensibilità contemporanea.

I migliori Etna Bianco premiati con i Tre Bicchieri 2026

Quest’anno a sorprendere è il successo dei vini bianchi etnei. Se in passato si pensava infatti che le migliori espressioni nascessero solo sul versante Sud, oggi le degustazioni mostrano eccellenze distribuite su tutti i versanti, con una crescita notevole anche al Nord.

  • Etna Bianco Anthemis 2023 – Monteleone: fresco, cristallino, floreale. Una dimostrazione che il carricante sul versante nord può raggiungere vette straordinarie. Giulia Monteleone, con la nuova cantina in Contrada Cuba, conferma il suo ruolo tra i giovani talenti del vulcano;
  • Etna Bianco Contrada Cavaliere 2023 – Palmento Costanzo: mineralità e persistenza per un bianco che racconta la cura della famiglia Costanzo-Agosta e l’impegno della figlia Serena. Le vigne pre-fillossera ad alberello sono una delle grandi ricchezze dell’azienda;
  • Etna Bianco Muganazzi 2023 – Graci: un carricante di precisione millimetrica: note fumé, idrocarburi, sapidità vibrante. Alberto Graci interpreta l’Etna con rigore e sensibilità, forti di vigneti nelle contrade più prestigiose;
  • Etna Bianco San Lorenzo 2024 – Girolamo Russo: complesso, elegante, profondo, uno dei bianchi più rappresentativi del territorio. Giuseppe Russo continua la tradizione di famiglia con risultati eccellenti;
  • Etna Bianco Superiore 2024 – Barone di Villagrande: fresco, sapido, quasi piccante nella sua acidità. Una cantina storica che, dopo quasi tre secoli di attività, dimostra che la tradizione può essere sinonimo di innovazione sensibile;
  • Etna Bianco Superiore Contrada Volpare Frontebosco 2024 – Maugeri: una delle new entry più interessanti del panorama etneo: aromi nitidi, acidità potente, grande identità. Le sorelle Maugeri stanno ridefinendo il concetto di Etna Bianco Superiore nel comune di Milo.

I migliori Etna Rosso premiati con i Tre Bicchieri 2026

I vini rossi etnei continuano comunque ancora oggi a essere i più ricercati d’Italia, non solo per eleganza e mineralità, ma per la capacità di interpretare diversamente ogni contrada. Vediamo la selezione 2026.

  • Etna Rosso 2022 . Tornatore: un rosso territoriale, dal rapporto qualità-prezzo imbattibile. Tannini sottili, sapidità e profumi affumicati: il lavoro del Cavalier Tornatore continua a convincere critica e mercato;
  • Etna Rosso Alta Mora 2022 – Cusumano: intenso, vellutato, armonioso. L’architettura ipogea della cantina e il lavoro sulle altitudini elevate donano equilibrio e pulizia aromatica;
  • Etna Rosso Cavanera Zucconerò Sciara del Tiglio 2021 – Firriato: con eleganza e complessità, pesca tabacchiera, fico d’India, erbe aromatiche si intrecciano, confermando questo vino tra i player più strutturati del vulcano;
  • Etna Rosso Contrada Arcuria 2023 – Restivo: new entry, un rosso profondo, balsamico, setoso. Francesco Restivo porta a casa i suoi primi Tre Bicchieri con un vino che promette un futuro luminoso;
  • Etna Rosso Contrada Feudo di Mezzo V. Iannazzo 2022 – Cottanera: con potenza ed eleganza fusi con maestria, i Cambria firmano un rosso austero, tannico ma armonioso, dal finale lunghissimo;
  • Etna Rosso Erse 1911 Contrada Moscamento 2023 – Tenuta di Fessina: con rosa, frutti rossi, ginepro, un un mosaico sensoriale raffinato. La mano dell’enologo Benedetto Alessandro esalta un luogo iconico del territorio;
  • Etna Rosso Lenza di Munti 720 slm 2023 – Cantine Nicosia: dresco, floreale, minerale, un rosso che descrive perfettamente il versante nord, con tannini sensuali e finale persistente;
  • Etna Rosso Vigna Barbagalli 2022 – Pietradolce: tra i rossi più attesi ogni anno, profondo, balsamico, infinito nel finale. Una delle espressioni più pure del Nerello Mascalese.

Perché il vino dell’Etna conquista critici e appassionati

Il successo dei vini etnei è legato alla combinazione di fattori naturali e culturali.

Prima di tutto, l’Etna è un vulcano attivo. Ogni eruzione aggiunge strati, modifica la composizione del suolo, crea differenze anche tra vigne distanti poche decine di metri. Questa complessità geologica si traduce in vini ricchi di tensione minerale, profondità aromatica e capacità di invecchiamento.

La DOC Etna è una delle rare zone italiane con vigneti tra i 600 e i 900 metri (ma c’è chi sperimenta anche a 1.000). Le forti escursioni termiche, fino a 20 gradi, donano ai vini freschezza, eleganza e profumi nitidi.

Inoltre, mentre negli anni ’90 sull’Etna si contavano poco più di dieci cantine, tra cui le storiche, oggi la situazione è diversa.

La crescita è stata così rapida e consistente da diventare un caso di studio nell’economia del vino. Si fanno investimenti, aprono nuove aziende e si assumono specialisti del settore.

Non a caso, dal 2013 al 2025 la superficie vitata è raddoppiata, da 680 a 1.400 ettari, la produzione di uva è passata da 37.000 a oltre 83.000 quintali e l’imbottigliato è salito da 25.000 a 42.000 ettolitri.

A proposito delle guide di quest’anno di Gambero Rosso, vi abbiamo già parlato dei migliori vini italiani sotto i 20 euro e dei migliori Franciacorta del 2026.