Spreco alimentare in crescita in Italia, dai surgelati un aiuto inaspettato

I surgelati rappresentano solo il 2,2% del totale del cibo sprecato ogni anno in Italia. Lo spreco non è unicamente un problema etico: ha ricadute concrete su ambiente ed economia

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 14 Giugno 2025 08:00

In Italia lo spreco alimentare è la regola: ogni settimana finiscono nella spazzatura una media di 667,4 grammi di cibo a persona.

Lo rivela l’Osservatorio Waste Watcher, che evidenzia un incremento preoccupante dello spreco alimentare domestico. Ma c’è una particolare tipologia di cibi che va in controtendenza: si tratta dei surgelati, che rappresentano solo il 2,2% del totale gettato.

Surgelati più sostenibili

Secondo i dati, lo spreco alimentare ha segnato un aumento del +17,9% rispetto all’anno precedente: a gennaio 2024 si parlava di 566,3 grammi a settimana per persona. E in cinque anni, il trend ha visto crescere di circa 140 grammi il volume settimanale di alimenti sprecati pro capite.

Lo spreco alimentare non è unicamente una questione etica, ma qualcosa che comporta anche gravi ricadute ambientali, sociali ed economiche. Ogni alimento gettato rappresenta anche una perdita di acqua (utilizzata per la produzione), suolo fertile, energia (per produzione e distribuzione), risorse umane e mezzi impiegati lungo l’intera filiera produttiva.

Secondo le stime, ciò che viene sprecato a livello globale potrebbe sfamare un terzo della popolazione mondiale.

Surgelati contro lo spreco alimentare

A fronte del quadro preoccupante, i prodotti surgelati si confermano tra gli alimenti meno sprecati, con solo 14,9 grammi pro capite buttati ogni settimana, pari ad appena il 2,2% del totale. Il dato è evidenziato da un’indagine condotta da Waste Watcher per Iias (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), che sottolinea come il comparto dei surgelati possa giocare un ruolo strategico nella riduzione degli sprechi alimentari domestici.

I motivi sono molteplici:

  • lunga conservabilità;
  • porzionatura efficiente; minore deperibilità;
  • ridotti consumi di acqua ed energia nella preparazione.

Tutti elementi che rendono i surgelati una scelta sostenibile per l’ambiente e per le economie familiari.

“Lo spreco alimentare – dichiara Andrea Segrè, Direttore scientifico dell’Osservatorio internazionale Waste Watcher – non deve essere letto esclusivamente come un comportamento individuale scorretto. Piuttosto è un indicatore di fragilità socio-culturale e di marginalità educativa e se vogliamo contrastarlo in modo sistemico, è necessario rafforzare le politiche di educazione alimentare, prestare maggiore attenzione alle informazioni in etichetta, ma anche promuovere l’accesso a elettrodomestici efficienti e soluzioni smart per la gestione del cibo in casa, affinché le famiglie italiane possano trasformare i loro freezer in ‘centri di riserva alimentare’ intelligenti e sostenibili. La nostra indagine, infatti, ha rivelato chiaramente che i surgelati sono un valido alleato contro lo spreco”.

Secondo l’indagine, il 34% degli italiani dichiara di non buttare mai via i surgelati. Quando invece ciò accade, le cause non sono legate alla deperibilità del prodotto, ma a fattori organizzativi e logistici: dimenticanza delle scadenze (22%), cattiva conservazione (21%), mancanza di spazio o disordine nel freezer (20%), interruzione della catena del freddo (16%). Inoltre, spesso manca una chiara comprensione del significato del Tmc (Termine Minimo di Conservazione), indicato con la formula “da consumare preferibilmente entro”, che consente il consumo anche oltre la data riportata.

Chi spreca meno cibo

La ricerca segnala inoltre una variabilità geografica e socioeconomica nei comportamenti. Nel Nord Italia si spreca il 16% in meno rispetto alla media nazionale, mentre le famiglie con figli o appartenenti al ceto medio e medio-basso si dimostrano generalmente più attente nella gestione dei surgelati.