Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha ufficialmente autorizzato la Dqa – Dipartimento Qualità Agroalimentare S.r.l. a svolgere le funzioni di controllo per la Denominazione di Origine Protetta (Dop) della Mozzarella di Bufala Campana, registrata in ambito Ue. L’obiettivo è rafforzare la tutela del marchio e garantire standard sempre più elevati di qualità e trasparenza nella produzione di questo celebre formaggio.
Di cosa si occuperà la Dqa – Dipartimento Qualità Agroalimentare
Il decreto attuativo, pubblicato il 4 luglio 2025, affida per i prossimi tre anni al nuovo organismo privato il compito di sorvegliare e certificare la conformità della Mozzarella di Bufala Campana ai rigidi disciplinari comunitari e nazionali, in linea con quanto previsto dal Regolamento (UE) n. 1143/2024 e dalle norme italiane in materia di tracciabilità e qualità agroalimentare.
La Mozzarella di Bufala Campana DOP non è solo un prodotto tipico, ma può essere considerata uno dei simboli del Made in Italy nel mondo, con un valore economico e culturale che va ben oltre il comparto caseario. Garantire che ogni confezione etichettata come DOP sia davvero conforme agli standard di filiera significa tutelare i consumatori da frodi e imitazioni e, al tempo stesso, proteggere il lavoro dei produttori che rispettano disciplinari rigorosi.
Proprio per questo, la DQA dovrà svolgere un ruolo cruciale nel garantire l’autenticità del prodotto lungo tutta la filiera. Dall’allevamento delle bufale, alla trasformazione del latte, fino al confezionamento finale.
Quanto vale il mercato della Mozzarella di Bufala Campana Dop
Secondo i dati del Consorzio di Tutela, la Mozzarella di Bufala Campana DOP rappresenta circa 50mila tonnellate di produzione all’anno, con una rete che coinvolge oltre 100 caseifici e 1.200 allevamenti di bufale dislocati tra Campania, Lazio, Molise e Puglia. Un’economia che muove più di 430 milioni di euro e che si fonda su una rigorosa tutela dell’identità territoriale e qualitativa del prodotto.
Proprio per questo, il Ministero ha stabilito che la vigilanza sul nuovo organismo di controllo sarà condivisa tra lo Stato e le Regioni interessate.
La lotta contro le frodi nel settore agroalimentare è una delle grandi sfide del nostro tempo. Secondo il rapporto ICQRF 2024, sono state oltre 60mila le operazioni di controllo svolte nel comparto alimentare, con migliaia di sequestri e sanzioni per prodotti non conformi. La mozzarella è spesso tra gli alimenti più imitati al mondo — basti pensare alle tante “mozzarelle italian sounding” che circolano nei mercati esteri.
Con la nascita del Dipartimento Qualità Agroalimentare, il Ministero intende rafforzare ulteriormente la barriera contro la contraffazione, riaffermando che la Mozzarella di Bufala Campana non è solo una ricetta, ma un sistema complesso, fatto di territorio, allevamenti certificati, tracciabilità, tecniche casearie storiche e rigidi controlli.
Chi rischia
Il decreto è chiaro anche sulle misure in caso di inosservanza. Se la DQA non rispetterà gli obblighi previsti, potrà incorrere nella sospensione o nella revoca dell’autorizzazione, a tutela della sicurezza del consumatore e della filiera. Questo implica un elevato livello di responsabilità, ma anche una grande opportunità per rafforzare la fiducia del mercato verso i controlli DOP italiani.
Il modello adottato per la Mozzarella di Bufala Campana potrebbe diventare un esempio virtuoso per altre DOP italiane. La creazione di organismi di controllo specializzati, tecnicamente preparati e dotati di autonomia, ma sotto costante vigilanza pubblica, rappresenta una strategia efficace per un’agricoltura moderna, sostenibile e trasparente.
Il sistema di qualità agroalimentare italiano è, ad oggi, il più ampio e strutturato in Europa, con oltre 300 DOP e IGP riconosciute. Ma proprio per questo ha bisogno di strumenti moderni e solidi per difendersi da imitazioni e speculazioni, e per garantire che il marchio europeo di qualità corrisponda sempre a standard reali.