È finita l’era dello smart working per come l’abbiamo conosciuto durante la pandemia. Da oggi decadono le regole che hanno permesso finora ai dipendenti di lavorare da casa senza sottoscrivere nessun accordo con l’azienda. Da agosto un’intesa con il proprio datore di lavoro dovrà essere trovata, anche se inizialmente non dovrà essere per forza scritta. In attesa delle nuove disposizioni sul lavoro agile previste dal governo lo smart working al 100% viene interrotto anche per i lavoratori “fragili” con patologie gravi e per i genitori di figli con meno di 14 anni, categorie sulle quali però il ministero del Lavoro ha assicurato una proroga nel Dl Aiuti.
Smart working, verso la proroga per lavoratori fragili e genitori di figli under 14
Con un comunicato sul proprio sito il dicastero ha annunciato che il ministro Andrea Orlando “ha proposto la proroga del lavoro agile per i lavoratori fragili e per genitori di figli infraquattordicenni per il prossimo decreto in preparazione in questi giorni“.
Si tratta nel primo caso di lavoratori “maggiormente esposti a rischio di contagio” a causa di età, situazioni di rischio per immunodepressione, per gli esiti di “patologie oncologiche” o “terapie salvavita” o in ogni caso se c’è una “situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente”.
Allo stesso modo è riconosciuto il diritto a lavoro da casa ai dipendenti del settore privato con almeno un figlio minore di 14 anni, a condizione che sia compatibile con la loro mansione e “che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore”.
Il prolungamento del regime di lavoro da remoto almeno per queste categorie dovrebbe essere portato alla fine di ottobre e nelle intenzioni del ministero anche fino al termine del 2022 (qui vi abbiamo parlato delle nuove regole a lavoro sulle mascherine fino a ottobre).
Smart working, verso la proroga per lavoratori fragili e genitori di figli under 14
Nel frattempo è allo studio un emendamento al decreto Semplificazioni, già approvato alla Camera e ora in discussione al Senato, per modificare le modalità di comunicazione dello smart working, in vista della scadenza del 31 agosto delle procedure semplificate (qui avevamo anticipato l’ipotesi di modifica dello smart working da agosto).
“Non appena si concluderà la definitiva approvazione al Senato avremo fatto un primo passo con il quale si renderanno più semplici gli obblighi di comunicazione relativi al lavoro agile anche alla luce dell’esperienza maturata durante la pandemia – si legge. Si risponderà così ad una specifica richiesta fatta dalle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato, sottoscritto dal Ministero lo scorso 7 dicembre”.
“L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale – ha spiegato il ministro Orlando – in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro”.
Centrale nella riforma è il definitivo superamento dell’obbligo di trasmissione dell’accordo individuale agli uffici ministeriali, così da sgravarli da lungaggini burocratiche ritenute non necessari (qui abbiamo scritto del maxi ricorso dei dipendenti Tesla contro lo stop allo smart working deciso da Elon Musk).