Assegno unico, aumenti in arrivo a luglio: le cifre

La maggiorazione scatterà dal prossimo mese per effetto dell'adeguamento degli importi alla variazione dell’indice dei prezzi, come previsto in Manovra

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Dal prossimo mese l’assegno unico destinato alle famiglie con figli sarà più ricco. Gli aumenti scatteranno per effetto della rivalutazione all’inflazione a partire dall’1 luglio 2023 secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio, sulla base della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) calcolata dall’Istat, e varranno fino al 30 giugno 2024.

I pagamenti dell’assegno unico di luglio

L’assegno unico dovrebbe essere accreditato dal 20 al 30 luglio, periodo entro il quale dovrebbero essere già calcolati gli importi maggiorati e accolte le nuove richieste per ottenere il contributo inviate nel mese di giugno.

Come ogni anno l’Inps ha ricalcolato i “livelli di reddito familiare ai fini della corresponsione dell’Assegno per il nucleo familiare” attraverso una perequazione del +8,1% (qui avevamo parlato dei maxi conguagli sull’assegno unico).

L’Istituto di previdenza ha pubblicato sul proprio sito le tabelle con i nuovi livelli di reddito rivalutati all’inflazione e gli assegni corrispondenti, comprese le somme relative agli assegni alle diverse tipologie di nuclei familiari, nei quali non siano presenti figli (qui abbiamo parlato del nuovo pannello informativo Inps per assistenza su assegni in ritardo o non pagati).

Assegno unico, le maggiorazioni in vigore

Le norme in vigore sull’assegno unico universale prevedono una maggiorazione di 30 euro per ogni figlio per i nuclei con un Isee pari o inferiore a 15.000 euro, che viene scalata progressivamente man mano che si sale di livello Isee fino ad azzerarsi quando l’indicatore raggiunge i 40.000 euro.

L’importo del sussidio dedicato alle famiglie è stato aumentato nella legge di Bilancio già a partire da gennaio, di un altro 50% per i figli a carico di età inferiore a un anno, per le famiglie con almeno quattro figli a carico e per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio da uno a tre anni, a condizione che la famiglia abbia un Isee sotto i 40.000 euro.

Per i figli disabili, senza limiti di età, è corrisposto invece un assegno fino a un massimo di 189,20 euro, purché il nucleo familiare non superi un Isee di 16.215 euro (qui abbiamo parlato della presentazione del modello Isee aggiornato per non perdere l’assegno).

Come ricordato dall’Inps, il tetto massimo dell’assegno unico è cresciuto da 175 a 189,2 euro, mentre la soglia minima di Isee per accedere all’assegno unico più cospicuo è salita da 15mila a 16.215 euro. Il tetto massimo di Isee per ottenere l’aiuto per le famiglie, invece, è stato alzato da 40mila a 43.240 euro.

Come emerso dai dati dell’Osservatorio statistico dell’Inps, a un anno dalla sua istituzione l’assegno unico è costato, tra marzo 2022 a febbraio 2023, oltre 15 miliardi di euro, erogati a 5,3 milioni di richiedenti e 8,5 milioni di figli di media ogni mese.

L’importo medio mensile per ciascun figlio è passato nel 2023 a 165 euro, dai 146 euro dell’anno passato, come abbiamo scritto qui riportando tutti i dati sull’assegno unico.