La Russia dovrebbe interferire con le elezioni dei Paesi occidentali, dove le crisi internazionali e il duro colpo all’economia da parte della pandemia prima e della guerra in Ucraina dopo hanno innescato crisi di governo simili a quella che si è verificata nel nostro Paese. A ipotizzarlo è Vladimir Solovyev, meglio noto come “la voce di Vladimir Putin“, uno dei più influenti volti della tv dell’Est Europa e convinto sostenitore del Cremlino. Le sue esternazioni contro altre nazioni e le dure minacce hanno già fatto discutere in passato.
Ma questa volta non si tratterebbe solo di battute, visto che stanno apparendo sulla carta stampata diversi dossier che dimostrerebbero collegamenti tra la Russia e la caduta del governo Draghi, e che fanno presupporre che ci siano le mani del Cremlino sulla campagna elettorale per le urne del 25 settembre. Con collegamenti tra due partiti del centrodestra e Mosca.
Il dossier sui rapporti tra la Lega e la Russia: cosa sappiamo
La Stampa ha pubblicato un’inchiesta sui contatti che Antonio Capuano, consigliere per i rapporti internazionali del leader leghista Matteo Salvini, avrebbe avuto con Oleg Kostyukov, funzionario dell’ambasciata russa in Italia. Durante i loro incontri, il diplomatico avrebbe ipotizzato, ben due mesi prima della caduta del governo, il ritiro dei ministri del Carroccio dall’esecutivo, in modo da destabilizzare l’ordine, proprio mentre Draghi inviava nuove armi all’Ucraina.
Sul quotidiano, che cita fonti dell’intelligence, si legge che sarebbe stato proprio Oleg Kostyukov a comprare i biglietti per il viaggio in Russia di Matteo Salvini, poi saltata, di cui vi abbiamo parlato qua.
L’intelligence nega tutto: nessun dossier su Salvini e la Russia
Franco Gabrielli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla sicurezza della Repubblica, ha smentito le notizie apparse sul giornale, spiegando che non ci sarebbe alcuna indagine del Copasir sugli scambi tra la Lega e l’ambasciata russa.
Anche se la redazione de La Stampa fa sapere di aver visionato una sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali.
Anche Silvio Berlusconi ha consultato Mosca durante la crisi?
È invece Repubblica a pubblicare quelli che sarebbero degli stralci di una telefonata intercorsa tra Silvio Berlusconi e Sergey Razov, l’ambasciatore russo in Italia. Il leader forzista ha fatto sapere di aver fatto una lunga chiacchierata con il rappresentante di Mosca proprio nei giorni in cui meditava di far cadere il governo Draghi.
Il leader forzista avrebbe raccontato ad alcuni colleghi di aver scoperto “cosa ha fatto Zelensky” e che sarebbe stata l’Ucraina a provocare “20 mila vittime nelle zone contese”. L’invasione del Paese, avrebbe riferito ancora ad alcuni big del centrodestra, sarebbe stata “necessaria” perché c’era il rischio che Kiev attaccasse Mosca.
Matteo Salvini smentisce tutto: cosa ha dichiarato il leghista
Silvio Berlusconi, insomma, starebbe rivedendo le sue posizioni filoatlantiste e rivalutando la vecchia amicizia con Vladimir Putin, di cui vi abbiamo parlato qui. Dall’altra parte, invece, la Lega starebbe intessendo, ancora, rapporti con la Russia. Accuse tuttavia rispedite al mittente da uno dei protagonisti.
Lo stesso Matteo Salvini ha parlato di un “fantasy sulla Russia che ha fatto cadere il Governo”, spiegando che bisogna ritenere responsabili dell’addio di Draghi solo Luigi Di Maio e Giuseppe Conte. Ammettendo però di non sapere “su indicazione di chi”, e quindi non negando il coinvolgimento del Cremlino nella lotta di potere a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. Il leader della Lega ha sottolineato che si tratta solo di fake news (qua tutte quelle che riguardano la guerra tra Russia e Ucraina) di una “sinistra divisa e litigiosa” responsabile della fine dell’esecutivo.