Stellantis assume ingegneri “low cost” in India, Marocco e Brasile: l’indiscrezione di Bloomberg

Secondo il canale americano di finanza, la multinazionale dell'automotive punterebbe ad assumere 2 ingegneri su 3 da Paesi dove gli stipendi sono più bassi

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Stellantis avrebbe iniziato ad assumere ingegneri in Paesi dove gli stipendi sono più bassi, come Marocco, India e Brasile, per risparmiare. Lo rivela Bloomberg, che riferisce come il gruppo automobilistico stia puntando a reclutare circa due terzi degli ingegneri in tutto il mondo con costi intorno ai 50mila euro l’anno per dipendente, contro cifre cinque volte superiori che pagherebbe a Parigi o Detroit.

La strategia di assunzioni di Stellantis

Secondo il canale finanziario statunitense, infatti, Stellantis starebbe cercando di ridurre i costi del personale per far fronte al rallentamento della domanda di mezzi elettrici e alla competizione sui prezzi nel mercato dei veicoli a batteria, per rendere il costo delle auto a emissione zero più abbordabile per i consumatori. Un ingegnere francese o statunitense ha compensi per l’equivalente di 150-200 mila dollari all’anno, mentre lo stipendio di un collega brasiliano o indiano arriverebbe al massimo al 20-30% della retribuzione per le stesse figure nei Paesi occidentali.

Dalle rivelazioni riportate da Bloomberg, Stellantis non sarebbe l’unico gruppo automobilistico ad aver deciso di assumere ingegneri “low cost”, ma sarebbe il costruttore più “aggressivo” nel portare avanti questa strategia di reclutamento.

Il media statunitense cita, per esempio, la Tesla e la Volkswagen, che stanno tagliando posti di lavoro e spostando produzioni in località più economiche, la Renault, che ha tagliato 1.500 ingegneri in Francia e realizzato hub in Romania, Brasile e Corea del Sud e anche BMW che sta assumendo in India.

I numeri sulla produzione di Stellantis

Mentre da Bloomberg arrivano le indiscrezioni sulla campagna di reclutamento, la produzione di aprile di Stellantis, in base all’elaborazione di Dataforce, ha fatto registrare oltre 6.360 veicoli commerciali immatricolati, chiudendo il primo quadrimestre 2024 con oltre 30mila mezzi venduti, pari a una quota del 41,3%.

Nello specifico, Fiat Professional è il brand leader del mercato nei quattro mesi con oltre 18.250 immatricolazioni pari a una quota del 25,1% e il Ducato è il veicolo commerciale più venduto con oltre 7.500 immatricolazioni. Nello stesso segmento dei Large Van, considerando anche Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel Movano, tutti veicoli prodotti ad Atessa (Chieti), la quota di Stellantis nel mercato è del 39,2%.

Tra i marchi di Stellantis si segnalano buoni risultati anche di Citroën, Peugeot e Opel, che nei primi quattro mesi dell’anno fanno registrare rispettivamente una quota di mercato di 5,6%, 5,1% e 4%.

“Nel corso del primo quadrimestre – ha spiegato Gianluca Zampese, direttore della Business Unit Veicoli Commerciali di Stellantis in Italia – abbiamo consolidato la nostra leadership sul mercato italiano dei veicoli commerciali e sono ottimista sul prosieguo dell’anno grazie al rinnovamento dell’intera gamma di furgoni Stellantis disponibile presso tutta la nostra capillare rete di vendita e assistenza. L’arrivo di nuovi prodotti 100% elettrici di seconda generazione e un portafoglio di nuovi servizi connessi, ci permetteranno di essere sempre all’avanguardia nel fornire le soluzioni migliori per le esigenze dei nostri clienti”.