Stellantis, due marchi italiani a rischio: l’intervento di Tavares

L'ad di Stellantis Tavares ha dichiarato che Lancia e Alfa Romeo stavano per essere chiuse al suo arrivo

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ha rivelato in un’intervista che all’inizio del suo mandato nel gruppo che controlla anche Fiat, avrebbe ricevuto moltissime spinte per chiudere due marchi storici dell’automobilismo italiano: Lancia e Alfa Romeo. Sarebbe stato proprio l’intervento dell’ad a impedire che le due storiche case fossero vendute o la loro produzione fosse fermata.

Alfa Romeo ha sfruttato questa possibilità evolvendo il marchio con una serie di modelli di fascia alta che hanno trovato un pubblico interessato in Italia e all’estero rilanciando l’intero marchio. Lancia è più in difficoltà, nonostante il successo della Ypsilon, che presto lascerà spazio a una nuova generazione.

Le dichiarazioni di Tavares, ad di Stellantis

Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, il gruppo che controlla Fiat, ha rivelato in un’intervista che all’inizio del suo incarico alla guida della società avrebbe ricevuto forti pressioni per chiudere o vendere due marchi storici dell’automobilismo italiano che appartenevano al gruppo: Lancia e Alfa Romeo.

“Dovete sapere due cose. Innanzitutto, c’erano molte persone che bussavano alla mia porta per farmi vendere Alfa Romeo. E ho detto di no. E c’erano tante altre persone che mi dicevano che avrei dovuto uccidere Lancia. È imbarazzante: ho detto di nuovo no. Quindi oggi, quello che abbiamo fatto è stato riconvertire il business di Alfa Romeo. Il marchio è redditizio, è posizionato nel segmento premium. L’attività è in crescita” ha detto Tavares riferendosi al “Biscione”.

L’amministratore delegato ha poi spiegato i piani futuri per Lancia: “Ci aspettiamo di fare la stessa cosa con Lancia, con il suo ‘rinascimento’, con la Ypsilon e tutti i modelli che verranno dopo. E se ciò accade, allora sarà nel nostro interesse, non solo come appassionati di motorsport ma pure come uomini d’affari, rafforzare ancora di più il valore del marchio, anche con attività nel panorama degli sport motoristici” ha accennato Tavares, facendo riferimento all’ipotesi di far tornare il marchio Lancia nel mondo del rally.

Come vanno Alfa Romeo e Lancia

I dati confermano quanto detto da Tavares per quanto riguarda Alfa Romeo. L’azienda ha subito un cambiamento radicale nel proprio listino, abbandonando modelli come la MiTo e la Giulietta per puntare su Suv come lo Stelvio, il Tonale o il Junior, attorno al cui nome originale, Milano, è nata una polemica con il Governo italiano. Nel 2023 l’azienda ha fatturato 5 miliardi di euro e si prepara ora ad adattarsi alle normative europee con il balzo all’elettrico. Il modello prescelto è proprio lo Stelvio, che dal 2026 sarà disponibile solo a batteria.

Per Lancia invece la situazione è meno rosea. Anche se la Ypsilon si appresta a concludere la propria vita come una delle utilitarie più vendute in Italia, questo non basta a giustificare la sopravvivenza di un marchio spesso troppo sovrapponibile per modelli a Fiat. È pronto però un rilancio, con la nuova Ypsilon completamente diversa da quella attuale, una berlina compatta che erediterà lo storico nome Delta e infine un crossover chiamato Gamma. Lancia tornerà anche nei principali mercati europei, dal 2028 produrrà solo modelli elettrici e potrebbe anche tornare al mondo dei rally.