A cosa serve lo stato occupazionale e le sue caratteristiche

In cosa consiste lo stato occupazionale? Ruolo e finalità di DID, C2 storico, stato di disoccupazione

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato. Basti pensare alle novità portate dal Jobs Act, ad esempio, oppure alla diffusione dello smart working o, ancora, agli sviluppi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. E tra nuove regole e nuove tecnologie, talvolta è difficile districarsi con i termini tipici del diritto del lavoro.

Non di rado si sente parlare di stato occupazionale, ma non tutti hanno chiaro di cosa si tratti. Altrettanto oscuro è il significato di alcuni documenti richiesti, come il C2 storico e l’attestato di stato occupazionale.

Spesso vengono richiesti sia per una nuova assunzione, che per la richiesta di disoccupazione o di una prestazione di sostegno al reddito, ma non tutti sanno dov’è possibile richiedere la documentazione.

Per questo cercheremo di chiarire cos’è lo stato occupazionale e quali documenti rilevano nella ricerca di un nuovo lavoro. Ecco cosa sapere in riferimento ad alcuni fondamentali diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

Differenza tra disoccupato, inoccupato e inattivo

Prima di approfondire i temi appena citati, è opportuno chiarire la differenza che c’è tra disoccupato, inoccupato e inattivo.  In sostanza:

  • il disoccupato è colui o colei che ha perso il lavoro per motivi volontari o involontari, ossia per licenziamento o dimissioni
  • l’inoccupato è la persona che non ha mai prestato attività lavorativa, né in forma autonoma, né in forma subordinata con un regolare contratto di assunzione, e che cerca per la prima volta un impiego
  • l’inattivo è colui che non ha un lavoro e non si adopera per cercarne uno

Quando ci si confronta con il mercato del lavoro, oppure si vuole avere accesso a determinate prestazioni e servizi, è opportuno essere muniti di specifici documenti, come la carta di identità, il permesso di soggiorno (scopri qui i tipi di permesso per lavoro) e la DID – cd. dichiarazione di disponibilità al lavoro – che ha sostituito lo stato occupazionale. Talvolta è richiesto anche lo stato occupazionale C2 storico.

Cosa si intende per DID

La DID, come dicevamo prima, è un documento che, formalmente, è andato a sostituire il certificato di stato occupazionale.

Perciò oggi è opportuno parlare non di stato occupazionale, ma di DID e della sua finalità. Come indica il sito web del Ministero del Lavoro:

La Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did) è la dichiarazione che determina formalmente l’inizio dello stato di disoccupazione di una persona.

Ecco perché chi è disoccupato, o ha avuto comunicazione di licenziamento, può presentare la Did per accedere ai servizi di reinserimento nel mercato del lavoro.

Il documento viene rilasciato dai centri per l’impiego o può essere ottenuto dal cittadino tramite il sito dell’Anpal, o ancora sui portali regionali (dove previsto dai sistemi informativi regionali).

Tutti coloro che beneficiano di un sostegno al reddito oppure hanno fatto domanda per la Naspi/ Dis.Coll non devono effettuale la DID, poiché la domanda all’Inps per tali prestazioni equivale ad aver reso la dichiarazione di disponibilità al lavoro.

Che cos’è lo stato occupazionale C2 storico

Quando si ricerca un lavoro è sempre preferibile avere conoscenza di tutti i documenti che possono tornare utili. E tra essi c’è anche il C2 storico. Ma di che si tratta esattamente? Ebbene il cd. modello C2 storico – detto anche Percorso Lavoratore – consiste nell’elenco dei rapporti di lavoro svolti da un certo soggetto in un determinato periodo di tempo e ordinati in ordine cronologico.

Da notare che grazie a questo documento si può desumere altresì lo stato di disoccupazione, ai fini di benefici e sussidi.

Aziende e datori di lavoro richiedono il modello C2 in vista di una assunzione facilitata, tramite benefici fiscali o agevolazioni contributive in base al passato lavorativo del neo assunto.

Come ottenerlo? Ebbene gli interessati e le interessate possono conseguire il modello C2 storico:

  • presso la locale sede del Centro per l’impiego, dopo aver effettuato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) ed esibendo un documento d’identità valido insieme al codice fiscale
  • tramite il servizio online ad hoc, fornito dal portale web dei servizi della propria regione. In questo caso sarà necessario esibire le credenziali di tipo SPID, CIE o CNS.

Differenza tra modello C2 storico e DID

Abbiamo visto la differenza tra disoccupato, inoccupato e inattivo, cos’è la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (che ha sostituito lo stato occupazionale) e il modello C2 storico e, per questo, non bisogna ritenere la DID sinonimo del modello appena citato.

Infatti il modello C2 (Percorso Lavoratore) rappresenta il certificato storico lavorativo che dettaglia i rapporti di lavoro in un determinato arco temporale (dal quale si può evincere anche lo stato di disoccupazione), invece la DID online (Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro) comprova l’avvio dello stato di disoccupazione e permette di accedere ai servizi di reinserimento nel mercato del lavoro.

Chi sono i disoccupati di lungo periodo

Infine, sono considerati disoccupati di lungo periodo coloro che non sono impiegati in attività lavorative da oltre un anno, quindi almeno da dodici mesi (anzianità di disoccupazione).

Le ragioni che possono determinare tale disoccupazione, ovviamente, possono essere diverse: tra esse, la mancanza di titoli di studio adeguati ad aumentare le chance di assunzione, le condizioni economiche o familiari che impediscono una ricerca attiva di lavoro, la scarsa motivazione oppure l’età avanzata che, come è noto, sfavorisce rispetto ai più giovani alla ricerca di un’occupazione.

In casi come questi, oltre alla richiesta per la Naspi, il consiglio è quello di rivolgersi al centro per l’impiego più vicino per dichiarare immediatamente la propria disponibilità al lavoro.