Magneti Marelli di Crevalcore venduta a 1 euro a Tecnomeccanica: che succede ai lavoratori

I lavoratori in ballo sono 299: 152 verranno assorbiti da Tecnomeccanica. Si apre ora un tavolo per trovare sostegni e collocazioni per gli altri 147

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Si avvia alla conclusione la vicenda della fabbrica Magneti Marelli di Crevalcore in provincia di Bologna: come ha annunciato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo stabilimento verrà acquistato per il prezzo simbolico di 1 euro dalla novarese Tecnomeccanica. Il nodo della questione era evitare il licenziamento dei 299 dipendenti di Magneti Marelli. Sia l’azienda venduta che Tecnomeccanica producono componentistica per auto.

Marelli comprata da Tecnomeccanica

Lo storico marchio negli ultimi tempi ha cambiato nome, divenendo solo “Marelli”. L’annuncio della chiusura della Marelli di Crevalcore era stato fatto lo scorso settembre. A costringere allo stop alla produzione, il calo dei fatturati dovuti alla transizione energetica: il passaggio dai motori a scoppio a quelli elettrici ha spinto al ribasso la nicchia di mercato dell’azienda. La dirigenza della Marelli ha denunciato, relativamente al periodo 2017-2023, un calo del fatturato del -30%.

All’indomani dell’annuncio della chiusura, la Regione Emilia-Romagna e il ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno organizzato una serie di tavoli tecnici per agevolare la vendita dello stabilimento di Marelli a un compratore. Regione e ministero hanno assicurato un sostegno economico per evitare i licenziamenti. A differenza di altre crisi d’azienda quella di Marelli ha avuto una risoluzione relativamente rapida. Delle cinque realtà che si erano fatte avanti, alla fine la soluzione è arrivata da Tecnomeccanica di Novara. Fra le due aziende esisteva un rapporto consolidato: Tecnomeccanica era già fornitore di Marelli.

Tecnomeccanica ha garantito l’assunzione di 152 dipendenti ex Marelli (sul totale di 299) entro la fine del 2024. L’azienda acquirente ha inoltre garantito investimenti per 22 milioni di euro al fine di continuare a produrre componenti per auto. Tecnomeccanica ha poi assicurato che nei prossimi anni si aggiungeranno nuove produzioni in nuove nicchie di mercato.

No alla proposta di Niche Fusina

Un’altra proposta era arrivata dall’azienda Niche Fusina, facente parte del gruppo statunitense Data. Niche Fusina proponeva un investimento di 15 milioni di euro e l’assunzione di 130 operai ex Marelli. Più lunghe, poi, le tempistiche: il tutto sarebbe stato portato a compimento entro il 2028.

Grazie a questa acquisizione, Tecnomeccanica rafforzerà la propria posizione nel campo della componentistica per auto. L’acquisizione verrà finanziata con fondi regionali e statali (tramite Invitalia) per un importo compreso fra 5 e 10 milioni di euro. L’obiettivo è partire con la nuova società da giugno.

Ora si passa al secondo step: da una parte i sindacati apriranno un canale di confronto con Tecnomeccanica per provare a ottenere maggiori investimenti e altre assunzioni, dall’altra parte si cercheranno sostegni per gli ex lavoratori Marelli che non rientrano nel piano di acquisizione.

La soddisfazione del ministro Urso

“Si prospetta per il sito di Crevalcore una soluzione positiva e in continuità sostanziale con l’attuale produzione di Marelli – ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – con l’ingresso di Tecnomeccanica che è un’azienda determinata a valorizzare le proprie competenze e quelle dei lavoratori che andrà ad acquisire. Questa è la dimostrazione che quando si lavora insieme, i risultati giungono”.