Lavoro, quando è l’azienda a pagare la formazione dei dipendenti

L'importanza della formazione aziendale per migliorare le opportunità di lavoro e fare carriera

La formazione dei dipendenti in azienda è molto importante, ma non tutte le società sono pronte a garantirla, salvo alcune eccezioni.

I lavoratori sono il cuore di un’azienda, è grazie a loro se la macchina produttiva va avanti e funziona in modo corretto ed efficiente. Per questo motivo è importante che siano preparati, motivati e valorizzati.

Una volta selezionato il personale da assumere, è fondamentale che lavori al meglio e per fare ciò le aziende devono sforzarsi a offrire non solo condizioni economiche adeguate alla professionalità e alle mansioni del lavoratore ma anche un ambiente sereno e stimolante.

Oltre a tutti i benefit e agli incentivi che vanno sotto il nome di welfare aziendale, le imprese dovrebbero offrire ai loro dipendenti anche un percorso di formazione dedicato.

La formazione dovrà essere strutturata sulla base delle qualifiche e dell’inquadramento del lavoratore per migliorare le sue conoscenze, adattandole alle sempre nuove esigenze della produzione e alle sfide del mercato. In un contesto che cambia di continuo, con l’arrivo di nuove tecnologie e l’aggiornamento di quelle esistenti, insieme all’evolversi delle relazioni commerciali, la preparazione dei lavoratori è cruciale.

Sicuramente la formazione aziendale è importante anche per la crescita professionale e l’avanzamento di carriera del dipendente, incentivandolo a mantenere la sua fedeltà all’azienda e la motivazione nel lavoro svolto.

L’altro aspetto da non sottovalutare è la soddisfazione personale del lavoratore a prescindere dalla stretta finalità della formazione. Il dipendente che segue corsi pagati dall’azienda, anche di più ampio respiro e non necessariamente legati alle sue mansioni, beneficia di una crescita personale e di un aumento generale delle sue conoscenze che avranno degli effetti positivi indiretti sulla qualità del suo lavoro.

L’appagamento di natura psicologica e un maggiore senso di attaccamento all’azienda sono tra le prime conseguenze di una formazione di vasto raggio, che aumenta il benessere del lavoratore.

Tra le aziende sensibili alla formazione del proprio personale c’è il colosso del fast food McDonald’s, che ha deciso di pagare l’università e i corsi d’inglese ai suoi dipendenti, soprattutto giovani.

La succursale italiana di McDonald’s ha stanziato 1,5 milioni di euro nel progetto “Archways to opportunity”, della durata di tre anni, dal 2020 al 2022, con il quale saranno finanziate delle borse di studio per chi lavora a McDonald’s da almeno 12 mesi.

I dipendenti dell’azienda sono per lo più giovani, con un’età media di 31 anni. Di questi il 35% è costituito da studenti lavoratori. McDonald’s Italia pagherà loro le tasse universitarie annuali, mentre a chi non frequenta l’università saranno pagati corsi di lingua inglese. Per i dipendenti stranieri, invece, saranno finanziati corsi di lingua italiana.

Dai vertici di McDonald’s Italia sottolineano l’importanza di investire sulle persone, per creare opportunità di lavoro, possibilità di crescita e occasioni di carriera. Al momento, la multinazionale americana dei panini ha in Italia 600 ristoranti in cui sono impiegati 24 mila dipendenti, assunti con un contratto di apprendistato o a tempo indeterminato nella quasi totalità dei casi.